Sant’Antonio Abate conquista il primo posto nella classifica dei Comuni della provincia di Napoli con oltre 15.000 abitanti per la gestione virtuosa dei rifiuti. A sancirlo è l’edizione 2025 del concorso Comuni Ricicloni, promosso da Legambiente Campania, che ha premiato i risultati straordinari raggiunti dal Comune abatese in materia di raccolta differenziata e riduzione del rifiuto secco residuo.
I numeri parlano chiaro: l’89,24% di raccolta differenziata e appena 52,1 chilogrammi annui di rifiuto secco residuo per abitante. Dati che collocano Sant’Antonio Abate non solo ai vertici regionali, ma anche tra le realtà più virtuose a livello nazionale.
Ma non è l’unico primato. Il Comune si distingue anche come primo in Campania per il più alto tasso di raccolta degli oli esausti, un risultato che testimonia l’attenzione crescente verso tutte le filiere del riciclo e la capacità di migliorare anno dopo anno le performance ambientali.
Grande la soddisfazione espressa dalla sindaca Ilaria Abagnale, che ha voluto condividere il traguardo con chi, quotidianamente, contribuisce a mantenerlo vivo. Nei giorni scorsi, la prima cittadin
a ha incontrato nel suo ufficio gli operatori ecologici di Velia Ambiente per ringraziarli personalmente dell’impegno e della professionalità dimostrati nel garantire un servizio efficiente e costante.
Un successo collettivo, che coinvolge l’intera comunità abatese: dai cittadini, attenti alla corretta separazione dei rifiuti, alle scuole, alle famiglie e alle imprese del territorio. Un percorso accompagnato anche dal lavoro di sensibilizzazione portato avanti dal vicesindaco Antonio Afeltra e dall’ingegner Antonio Abagnale dell’Ufficio Ecologia, impegnati nella diffusione delle buone pratiche ambientali.
«Siamo orgogliosi di aver fatto squadra e di rientrare tra i Comuni che fanno davvero la differenza in Italia», ha sottolineato la sindaca. «Con l’impegno di tutti, questa percentuale potrà continuare a crescere, rendendoci ogni giorno più fieri della nostra città».
Un modello virtuoso, quello di Sant’Antonio Abate, che dimostra come la collaborazione tra amministrazione, operatori e cittadini possa tradursi in risultati concreti e duraturi a beneficio dell’ambiente e della qualità della vita.