Cronaca

Sant'Antonio Abate - Castello delle Cerimonie, il corteo dei dipendenti dopo la confisca della struttura

«Da quarant’anni luogo di lavoro e di legalità. I lavoratori rimangano a lavorare.» le parole di Anna Paola Greco. Il sindaco: «I Polese non possono rimanere.»

di Davide Soccavo


Centinaia di persone hanno manifestato per La “Sonrisa”, finita sotto sequestro per abusi edilizi ed ora divenuta di proprietà del Comune. Stamattina il corteo, composto prevalentemente dai dipendenti della struttura, è partito dal “Castello delle Cerimone” fino ad arrivare alla Piazza del Municipio. «Non chiediamo di rimanere come famiglia, ma che i lavoratori rimangano alla Sonrisa a lavorare -spiega Anna Paola Greco, cugina di Imma Polese, ai microfoni di Napoli Today tv-. I nostri lavoratori vogliono testimoniare che la Sonrisa è stata da quarant’anni luogo di lavoro e di legalità. Ci sono quasi 250 famiglie che lavorano. Che sia il Comune o un’altra famiglia a prendere in mano le redini, è la giustizia a decidere.» Durante il corteo i dipendenti con striscioni e bandiere hanno chiesto a gran voce di rimanere a lavorare nella struttura. Qualcuno però non si è detto disposto a lavorare per qualcuno che non sia membro della famiglia Polese, in ricordo del compianto Don Antonio. Il corteo ha raggiunto il Comune, dove il sindaco ha ricevuto una delegazione di lavoratori. «La sentenza è chiara: &egr

ave; già patrimonio del Comune di Sant’Antonio Abate.» così afferma con amarezza Ilaria Abagnale. Poi aggiunge «Faremo il possibile per trasferire ai tavoli preposti quelle che sono le vertenze, le verità e le preoccupazioni dei lavoratori. Daremo ovviamente seguito alla sentenza. C’è l'opportunità di abbattere la struttura oppure di una gestione esterna con interesse pubblico. Quel che è certo è che i Polese non possono rimanere.» Intanto, si registra un'ondata di disdette da parte delle coppie che avevano prenotato il ristorante-hotel per le loro nozze, mettendo a rischio il lavoro di circa 150 dipendenti. Al Castello delle Cerimonie, camerieri, chef e altri dipendenti stanno cercando di gestire gli eventi già in programma, ma le preoccupazioni sul futuro del lavoro rimangono alte. La situazione non solo mette a rischio gli stipendi dei dipendenti, ma anche l'immagine della città, nota nel mondo per la qualità del servizio offerto dalla “Sonrisa”. I dipendenti chiedono che le istituzioni li supportino affinché possano continuare a lavorare e garantire un servizio di qualità alla clientela.


giovedì 22 febbraio 2024 - 21:17 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

 



Gli ultimi articoli di Cronaca