Cronaca

Sant'Agnello - Sospeso lo sgombero: le 37 famiglie restano nelle case fino al 2026

Accordo raggiunto dopo giorni di tensione: rinviata l’esecuzione del provvedimento in attesa della sentenza di primo grado. “Una tregua che dà respiro, ma non chiude la vicenda”.


Le chiavi restano nelle mani delle famiglie, le porte non si chiudono. Lo sgombero del complesso di housing sociale di via Monsignor Bonaventura Gargiulo, previsto per le prossime settimane, è stato ufficialmente sospeso. Le 37 famiglie che abitano nelle palazzine potranno restare almeno fino alla conclusione del processo di primo grado, attesa per il 2026.

La decisione è arrivata dopo giorni di apprensione, incontri istituzionali e appelli accorati, ma anche grazie a una paziente mediazione che, passo dopo passo, ha portato alla sospensione del provvedimento.

Il punto di svolta è giunto al termine di un vertice a cui hanno partecipato il procuratore di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso, il prefetto Michele di Bari, il sindaco di Sant’Agnello Antonino Coppola e l’assessore Corrado Fattorusso. Da quell’incontro è emersa la disponibilità a rinviare l’esecuzione dello sgombero fino alla sentenza di primo grado. “Fino ad allora – si legge nel comunicato del comitato degli abitanti – le luci delle nostre case resteranno accese”.

Una storia lunga cinque anni

La vicenda dell’housing sociale di Sant’Agnello affonda le radici nel 2020, quando il 28 febbraio il Gip dispose il sequestro preventivo del complesso residenziale. Da allora, tra sequestri, revoche e ricorsi, il caso è diventato un labirinto giudiziario. L’ultimo capitolo si era aperto il 20 ottobre 2025, quando la Procura della Repubblica di Torre Annunziata aveva ordinato l’esecuzione dello sgombero, affidandolo congiuntamente a carabinieri e polizia di Stato di Sorrento.

Agli occupanti erano stati concessi sessanta giorni per lasciare gli appartamenti, con scadenza fissata al 20 dicembre. Sembrava l’epilogo di una storia già scritta, dopo che la Suprema Corte, il 17 settembre, aveva dichiarato inammissibile l’ultimo ricorso presentato dai legali delle famiglie.
Poi, l&

rsquo;inaspettata svolta.

La mediazione e la “tregua”

La mattina del 28 ottobre, una delegazione del Comitato Housing Sociale Sant’Agnello ha incontrato il prefetto di Napoli Michele di Bari, alla presenza del sindaco Antonino Coppola. Due ore prima, il primo cittadino aveva partecipato al comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, a cui era presente anche don Salvatore Abbagnale, in rappresentanza del vescovo Francesco Alfano.
“Durante l’incontro – spiega il comitato – il prefetto ci ha comunicato che per lo sgombero si attenderà l’esito della sentenza di primo grado. È un risultato non risolutivo, ma importante e per niente scontato”.
Nel comunicato diffuso nelle ore successive, gli abitanti hanno espresso gratitudine verso le istituzioni:
“Ringraziamo il Prefetto per la disponibilità all’ascolto e per aver lasciato la porta aperta a futuri confronti; la Procura per averci ascoltato; il sindaco e l’amministrazione comunale per la vicinanza umana, quotidiana e volutamente senza clamore; la Curia e quanti si sono spesi per far comprendere la nostra difficoltà e la disperazione di tante famiglie”.

Verso la manifestazione del 31 ottobre

Ora, l’attenzione si sposta alla manifestazione del 31 ottobre, organizzata dal comitato degli abitanti. Sarà – spiegano – “un’occasione per raccontare le nostre storie, anche a chi non le conosce e a chi ancora ha dubbi sulla nostra buona fede. Vogliamo far sentire la nostra voce e far vedere ai nostri figli che camminiamo a testa alta per le strade del nostro paese”.
Una tregua, dunque, ma non una fine. Le famiglie di Sant’Agnello sanno che la partita giudiziaria è ancora aperta. Tuttavia, per ora, possono tirare un sospiro di sollievo: almeno fino al 2026, le loro case continueranno a vivere di luce, voci e speranza.


giovedì 30 ottobre 2025 - 09:16 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

 



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