I proprietatri: ''E' vergognoso come lo Stato ci stia trattando, siamo rimasti soli e umiliati da tanta indifferenza!''.
"E' vergognoso come lo Stato ci stia trattando, siamo rimasti soli e umiliati da tanta indifferenza!". E' delusa e disperata la coniuge Sorrentino a pochi giorni dalla comunicazione ufficiale ricevuta da parte del Comune di S. Maria la Carità per l'abbattimento della propria abitazione, perché costruita abusivamente negli anni scorsi. Infatti è da pochi giorni che la Procura della Repubblica ha imposto al Comune di S. Maria la Carità l'abbattimento di tre costruzioni abusive, diventate con il tempo, vere e proprie unità abitative. Da qualche giorno è arrivata all'Ufficio Tecnico Comunale, tutta la documentazione preposta necessariamente per l'abbattimento dei primi tre manufatti edili sui circa quaranta richiesti esplicitamente dalla Procura della Repubblica, costruiti in precedenza abusivamente e senza nessun rispetto delle disposizioni urbanistiche-ambientali ed evitando il controllo e la sorveglianza delle forze dell'ordine disposte alla tutela del territorio. Fino ad oggi, l'Ente Comunale non aveva mai disposto l'ordine di abbattimenti delle costruzioni edilizie abusive, pur ricevendo nei mesi scorsi varie e continue sollecitazioni dalla Procura della Repubblica, ma adesso la drammatica conclusione: entro il 1 Novembre gli abbattimenti delle abitazioni abusive. Due abitazioni delle tre che dovrebbero essere abbattute, sono situate in via Motta Carità, mentre la terza in via Motta Baldascini. Secondo l'artigiano-carrozziere Gennaro Scala, uno dei proprietari residente in Via Motta Carità a cui è stato disposto l'abbattimento dell'opera realizzata abusivamente, è molto strano tutto quello che sta succedendo: "Abbiamo iniziato dal 2002 la pratica legale per opporci all'abbattimento, facendo svariate cause e ricorsi e abbiamo fatto regolare domanda per il condono edilizio pagando anche il dovuto, ma non riusciamo a capire perché la Procura ci dispone l'abbattimento. A S. Maria la Carità, oltre il 70% delle costruzioni edili sono abusive - e ne sono tutti a conoscenza - e non riusciamo a capire perché hanno scelto proprio noi per l'esecuzione dell'abbattimento edilizio. Ci siamo rivolti da alcuni anni anche al sindaco Francesco Cascone, ma evidentemente non è servito a niente. Questa è la mia casa ed è unica - continua il mastro-carrozziere Gennaro Scala - e al piano terra ci lavoro con l'officina dove ci lavorano delle persone. Come facciamo adesso? Com'è possibile tutto questo?". Delusa e traumatizzata la moglie di Guglielmo Sorrentino, l'altra proprietaria residente in via Motta Carità: "Stiamo vivendo giornate da incubo, i miei figli pian
gono tutto il giorno e mia madre ha avuto l'altro giorno un infarto per la notizia ricevuta: è un dramma che ha coinvolto tutta la mia famiglia, dove c'è rabbia e disperazione. Per anni siamo stati lasciati soli e umiliati da tanta indifferenza, da anni presi in giro, fino a Martedì scorso, quando davanti alla casa comunale il sindaco Francesco Cascone ci ha comunicato che dovevamo traslocare, perché ormai l'abbattimento era stato reso esecutivo e avevamo meno di quindici giorni per farlo. E' assurdo e vergognoso tutto questo, dopo che per mesi ci è stato rassicurato che il problema era risolvibile ed era ad una svolta positiva. Ma evidentemente sono state solo prese in giro e promesse illusorie. Come fa il sindaco ad annunciare l'imminente realizzazione delle nuove opere pubbliche o aver concesso la costruzione della mega struttura in cemento del centro commerciale in pieno paese, senza prima provvedere per la sopravvivenza delle casi esistenti? Adesso che fine faremo?". Disperata e traumatizzata l'intera famiglia Sorrentino che ha iniziato la lunga odissea alcuni anni fa, ma a cui non sono servite cause e ripetuti ricorsi alla Magistratura, come tiene a precisare Guglielmo Sorrentino: "Abbiamo fatto enormi sacrifici per costruirci un abitazione dove stare con i propri figli. Abbiamo fatto molti debiti per realizzare questa casa, debiti che stiamo ancora pagando, e adesso, da pochi giorni, l'Ente Comunale ci ha comunicato che dobbiamo dislocare perché l'abbattimento è reso esecutivo. La nostra abitazione - continua Guglielmo Sorrentino - esiste dal '98, come del resto tante altre costruzioni abusive presenti a S. Maria, di passata e recente realizzazione. Sappiamo di aver commesso un reato e abbiamo fatto cause e ricorsi, ma vorremmo fare qualunque cosa, anche continuare a pagare con multe e verbali. E' assurdo e inammissibile tutto questo, perché saranno buttati via anni di lavoro, stenti e sacrifici. Ci rivolgeremo direttamente in Procura ed in altre Istituzioni Pubbliche, perché fino adesso avvocati e politici locali non sono riusciti a risolvere niente. Coinvolgeremo - continua Guglielmo Sorrentino - anche gli altri residenti di S. Maria la Carità nella manifestazione di protesta che faremo, perché è un problema che riguarderà tutti, dato che per adesso, sono stati resi esecutivi solo tre abbattimenti su una quarantina disposti per abusivismo edilizio. Stiamo facendo anche una raccolta di firme per fermare questo scempio che inesorabilmente si abbatterà e sconvolgerà tutta S. Maria la Carità".
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