Alto, biondo, fisico da modello e occhi profondi color nocciola: Raffaele non passava certo inosservato. Tant’è che - si dice - le ragazze preferissero fare il pieno di benzina al distributore del papà per poterlo incontrare. Perché Raffaele, brillante studente universitario di Giurisprudenza, nel tempo libero aiutava la famiglia nella gestione della stazione di rifornimento di via Ripuaria. «L’altro ieri mattina - racconta una vicina dei Cesarano - Raffaele era al distributore; l'ho salutato dal balcone e lui mi ha risposto, come faceva sempre, con il suo sorriso dolcissimo. Ho visto quel ragazzo crescere e non mi sembra possibile non rivederlo più». Raffaele, prima di partire per Vietri si era fermato in un bar del centro di Pompei a bere una bibita e incontrare gli amici: «Ha scherzato con noi - dicono - poi ci ha salutati dandoci appuntamento per oggi. Ma non verrà... quelle bestie lo hanno ammazzato». A casa di Raffaele, genitori e fratelli, non ci sono: tutti sono a Cava de’ Tirreni prima all’obitorio dell’ospedale, poi al cimitero dove la salma del giovane resterà in attesa del funerale che s
i terra a Pompei domenica, dopo l’autopsia disposta dal magistrato che coordina le indagini. La mamma, riferiscono i conoscenti, non vuole staccarsi «dal suo bambino». «Quella di Raffaele è una famiglia di onesti lavoratori che conosco bene - dice il sindaco Claudio D’Alessio - e voglio esprimere tutta la mia vicinanza umana ai genitori che hanno subito un lutto così terribile, improvviso quanto assurdo. Raffaele è stato vittima di un atto così barbaro e vile su cui occorre riflettere. Anche se il fatto è avvenuto lontano da Pompei, tutti noi che rappresentiamo le istituzioni non dobbiamo arretrare di un millimetro nella lotta per la legalità e la convivenza civile. Dobbiamo insistere affinché, prima di tutto, ci sia una svolta di carattere culturale. Una vita umana non può essere spezzata per “futili motivi”». Anche l’amministrazione comunale di Vietri sul Mare esprime cordoglio: «Si tratta di un episodio gravissimo che ha profondamente scosso le istituzioni e l'intera opinione pubblica, ma che ha anche evidenziato la necessità di un maggiore controllo in termini di sicurezza territoriale».