Racket o vendetta privata? Cosa si nasconde dietro ai cinque colpi di pistola a tamburo sparati, la notte scorsa, contro la saracinesca di un noto ristorante non lontanto dallo svincolo autostradale di Pompei-Scafati? Gli uomini della scientifica dei carabinieri stanno effettuando rilievi sulle ogive rinvenute nella serranda del locale per stabilire il calibro dell'arma. Sul caso indagano i carabinieri pompeiani agli ordini del maggiore Pasquale Sario della compagnia di Torre Annunziata e del luogotenente Vittorio Manzo. Sotto la lente d'ingrandimento degli inquirenti sono finite le conoscenze e le frequentazioni del titolare. Gli investigatori, che al momento non escludono alcuna pista, hanno già ascoltato l'imprenditore per raccogliere elementi utili per lo svolgimento delle indagini. Il titolare, incensurato e stimato nell'ambiente della ristorazione, ha riferito agli inquirenti di non aver ricevuto alcuna minaccia o richiesta estorsiva. Anzi, secondo lui, si tratterebbe di un caso isolato non riconducibile ad atti intimidatori o legati ad un avvertimento malavitoso o di natura privata. «Nella mia vita privata - spiega il ristoratore chidedendo l’anonimato - non ci sono ombre. Sono una persona onesta e rispettabile, che non ha mai fatto del male ad alcuno. Per questo sono tranquillo e non temo per la mia incolumità e per quella dei miei familiari. Escludo, anche, la matrice camorristica. Mi sento confuso e mortificato per quanto mi è accaduto. Questi sono fatti lontani dalla mia immaginazione e per i q
uali non riesco a fornire una spiegazione. Il mio locale affaccia su una strada dove, di notte, passano individui di ogni genere. Il mio ristorante potrebbe essere stato preso di mira per caso da un gruppo di giovani ubriachi che volevano, semplicemente, divertirsi a fare il tiro segno». Gli spari, secondo alcune testimonianze fornite agli inquirenti dai residenti, sarebbero stati esplosi intorno all'una. Nessuno, però, aveva capito che si trattasse di colpi di pistola. Solo all'alba, durante un giro di controllo, i vigilantes, a cui si sono affidati diversi commercianti per le ronde notturne, si sono accorti dei fori di proiettili presenti nella saracinesca del ristorante. Sul posto sono giunti i militari dell'arma della locale stazione per effettuare i primi rilievi e ricostruire la dinamica dell'attentato minatorio. Le indagini degli investigatori, per stabilire il movente del fatto delittuoso, si prospettano, però, difficili. Non ci sono testimoni che hanno visto chi ha sparato o quanti erano i componenti del commando. Nessun numero di targa né un modello di automobile o di motocicletta in mano agli inquirenti. L'attentato al ristorante di via Acquasalsa non è il primo episodio che si è verificato nella città degli scavi e del santuario. Dal 2006 ad oggi, i locali contro i quali sono stati esplosi dei colpi di pistola senza un'apparente movente sono stati: un ristorante di via Plinio, un bar di via Roma e una rivendita di motociclette di via Nolana. Per tutti il giallo non è stato ancora risolto.