Il progetto dell'Hub ferroviario divide è pronto a dividere ancora una volta Pompei: «Fu oggetto di contestazione nel 2015 da parte della giunta Uliano e dei cittadini - ha ricordato oggi la senatrice del Movimento 5 Stelle Virginia La Mura -. Poi si giunse ad un accordo con il Ministero su due aspetti migliorativi, che si eliminasse la passerella aerea di accesso diretto agli scavi dalla stazione ferroviaria, e che il progetto di realizzazione di un'area commerciale all'interno della nuova stazione fosse cancellato per evitare il declino delle attività commerciali cittadine. Ancora una volta ci volle l'azione forte dei cittadini per bloccare un progetto non digeribile».
«Questa modifica è stata oggetto di valutazione dal parte del Mit diversi mesi fa. Inoltre, nel progetto Hub si è parlato di alta velocità, irrealizzabile ovviamente sulla tratta Napoli-Pompei. In realtà - specifica l'esponente grillina entrando nel merito - si parla di prolungamento della tratta del treno dell'alta velocità che da Napoli a Pompei ridurrebbe la velocità portando in pratica i turisti da Roma direttamente a Pompei. Questo è il passaggio più critico dell'operazione Hub Pompei in quanto non coerente con l'idea di creazione del distretto del turismo diffuso sui nove comuni della Buffer Zone che ha l'obiettivo di trattenere i turisti su un territorio ricco di bellezze naturali e di cultura piuttosto che consentirgli solo una visita agli scavi di due ore per poi rientrare su Napoli».
La minaccia fu tuttavia sventata dagli stessi vertici del MoVimento: «L'obiettivo di una visita veloce a Pompei Scavi, prescindendo dal resto, era proprio l'obiettivo del governo Renzi, quando propose l'alta velocità per raggiungere Pompei. Ma il Movimento 5 Stelle, riuscì, attraverso l'ascolto dei cittadini dei nove comuni, a depositare la prima risoluzione in commissione cultura che dichiarava il proprio dissenso alla creazione di un turi
smo 'toccata e fuga', proponendo la soluzione del turismo 'spalmato sul territorio' che portasse ricchezza all'intero distretto che chiamò 'distretto bellezza' - sottolinea La Mura -. La risoluzione è stata poi riaggiornata a novembre 2019 sulla base del nuovo piano di gestione della Buffer Zone, mettendo nero su bianco le linee strategiche da adottare. Al primo posto abbiamo inserito l'accessibilità puntando sul potenziamento delle tre linee ferrovie e delle stazioni, di cui due Eav e una Rfi».
Poi la chiamata a raccolta agli stessi pompeiani: «Di conseguenza il piano della mobilità su ferro della Buffer Zone prevede che di offrire ai turisti e ai residenti più opzioni di servizi, considerando l'elevato flusso sulle tre linee, integrando una linea veloce sulla tratta nazionale e due linee metropolitane leggere più adatte all'accesso nei luoghi culturali. Mi auguro - incalza la senatrice - che la politica locale decida una buona volta di coinvolgere i cittadini nelle scelte da prendere ed è ciò che ho atteso invano da un anno. Sono tante le richieste che mi arrivano dai cittadini che si trovano davanti ai fatti compiuti e ancora una volta devo contestualizzare gli interventi previsti nei vari progetti».
«Rimane purtroppo il problema del conflitto di interessi tra Eav e Rfi che hanno predisposto il piano dei trasporti del distretto turistico. Ho chiesto al generale Cipolletta e al ministro Bonisoli che si predisponesse al più presto un piano di mobilità dell'intero distretto che evitasse all'ultimo momento di modificare i progetti secondo interessi aziendali e politici. Solo in questo modo si sarebbe potuto evitare il problema creato da Eav sul progetto della stazione Santuario modificandone i contenuti già approvati a marzo 2018 nel piano di gestione. Anche qui vorrei fare un appunto - conclude La Mura -. Il piano di gestione è stato approvato a marzo per blindarlo prima che il governo si formasse».