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Pompei - Le vittime di Civita Giuliana, gli ultimi calchi ritrovati negli scavi

I corpi sono stati individuati in un vano laterale del criptopotico, corridoio di passaggio sottostante della villa, che consentiva l’ accesso al piano superiore.


Ancora una volta prende forma dagli scavi condotti a Pompei, quella che lo scrittore Luigi Settembrini definì “il dolore della morte che riacquista corpo e figura.”  Uomini  che persero la vita nel corso dell’eruzione e la cui impronta dello spasimo è rimasta impressa per duemila anni nella cenere.

Durante le attività di scavo in corso in località Civita Giuliana , a circa 700 m a nord-ovest di Pompei, nell’area della grande villa suburbana dove già nel 2017 – grazie all’operazione congiunta con i carabinieri e la Procura di Torre Annunziata finalizzata ad arrestare il traffico i

llecito dei tombaroli - era stata portata in luce  la parte servile della villa, la stalla con i resti di tre cavalli bardati,  sono stati rinvenuti due scheletri di individui colti dalla furia dell’eruzione.

Così come nella prima campagna di scavo fu possibile realizzare i calchi dei cavalli, oggi è stato possibile realizzare quelli delle due vittime rinvenute nei pressi del  criptoportico, nella parte nobile della villa oggetto delle nuove indagini.

I corpi sono stati individuati in un vano laterale del criptopotico, corridoio di passaggio sottostante della villa, che consentiva l’ accesso al piano superiore.


Pompei - Le vittime di Civita Giuliana, gli ultimi calchi ritrovati negli scavi

sabato 21 novembre 2020 - 17:13 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

 



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