Si aperta con un’ora di ritardo, in un clima incandescente e non solo per il caldo insopportabile, la seduta odierna del consiglio comunale. Polemiche e disservizi per il collegamento in streaming della pubblica assise. L’attivazione del servizio era stata annunciata ieri con un comunicato stampa, ma è stata un flop. Il link pubblicato sul portale istituzionale del Comune di Pompei, che avrebbe dovuto consentire la visione dei lavori dell’adunanza in tempo reale, ha funzionato a singhiozzo, peraltro senza audio. Si è riunita addirittura la conferenza dei capigruppo, ovviamente in seduta straordinaria, per cercare di risolvere una situazione che è sembrata quasi grottesca. Alla fine sono saltate fuori motivazioni quali inadempienti nell’applicazione del regolamento comunale che disciplina la messa in onda di filmati, liberatorie non firmate per tempo dai consiglieri comunali, problemi tecnici ecc. Insomma, un pasticcio. Il risultato è stato che dal pubblico si sono levate urla e commenti coloriti. In molti si sono infastiditi anche per il fatto che i lavori del consiglio comunale si sono aperti con vistoso ritardo (un’ora e mezza). Un’attesa resa ancor più insopportabile da un caldo asfissiante. Non è stato possibile aprire tutte le finestre per favorire la qualità delle riprese video, per questioni di luminosità. Le telecamere montate in aula hanno iniziato a registrare soltanto a partire dalle 12.35, quando cioè si è entrati nel vivo della discussione dei punti inseriti all’ordine del giorno (15 in totale dei quali 8 afferenti a debiti fuori bilancio). Ad ogni modo i cittadini non hanno avuto modo di vedere in tempo reale (e neppure potranno in differita) tutto l’acceso scontro tra il primo cittadino Ferdinando Uliano e il consigliere d’opposizione Francesco Gallo, che ha recentemente inviato alle forze dell’ordine, al prefetto di Napoli e persino al presidente della commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi, un dossier nel quale si parla di presunti “condizionamenti” nella vita politico-amministrativa cittadina. Un documento che ha fatto saltare letteralmente i nervi al sindaco, che forse mai come oggi s’era visto così accalorato a microfono per ribadire con forza il suo impegno nella lotta senza quartiere ad ogni forma di illegalità, manifesta o presunta. «Non permetto a nessuno – ha tuonato Ferdinando Uliano – di fare un uso strumentale di un tema così delicato, come quello della lotta
alle mafie, che ha significato la morte per servitori dello Stato e cittadini inermi. Se il dottor Francesco Gallo è a conoscenza di infiltrazioni camorristiche che condizionano la vita politico-amministrativa cittadina, io stesso non esiterò a chiedere la commissione d’accesso. Invito Gallo a recarsi con me, alla fine dei lavori del consiglio, presso le autorità competenti per denunciare tutto». «Veramente l’ho già fatto – ha replicato con aplomb Gallo – e tutti gli spunti utili, opportunamente elencati nel dossier, li hanno offerti alcuni esponenti della maggioranza consiliare ed ex membri della giunta. Non ho nessun problema a ripetere quanto già scritto in un’audizione con il Prefetto o in qualsiasi altra sede deputata». Un botta e risposta acceso, incalzante. «Il dossier l’ho presentato a seguito di dichiarazioni, rilasciate anche su organi di stampa e dunque pubbliche, di alcuni ex assessori della sua giunta, sindaco. Il dottor Vincenzo Sica – ha sottolineato ancora Gallo – ha parlato di un’attività amministrativa condizionata da una “regia occulta”; l’ex pm Diego Marmo, quando ha dato le dimissioni da presidente dell’Osservatorio Permanente per la Legalità, ha motivato la scelta dicendo che c’era una sorta di attività d’ostruzionismo, messa in campo da taluni che, evidentemente, avevano interesse ad ostacolare l’operato dell’organismo. Pietro Amitrano invece – conclude il consigliere – ha spiegato di aver preferito andare via perché si respirava un’aria troppo pesante. E’ compito della magistratura approfondire, non siamo noi i giudici». La seduta di oggi è stata caratterizzata anche dall’ufficializzazione del passaggio all’opposizione dei tre consiglieri di “Alternativa Pompeiana e Progetto Democratico” Marika Sabini, Raffaele De Gennaro e Angelo Calabrese. Ed è stato proprio quest’ultimo a dare lettura del documento che ha racchiuso le motivazioni della loro scelta, già abbondantemente offerte nei giorni scorsi, all’indomani dell’allontanamento dalla giunta (il sindaco le ha revocato l’incarico) di Santa Cascone. Tra entrate ed uscite dall’aula consiliare, interventi accalorati e pubblico boccheggiante, sono stati approvati tutti i quindici punti inseriti nell’ordine del giorno, inclusa la delibera afferente al conferimento della cittadinanza onoraria a David John Gilmour.