A Pompei ormai si tenta il tutto per tutto per evitare lo chiusura (momentanea?) della casa di riposo 'Carmine Borrelli'. L'ordinanza di sgombero firmata dal sindaco Pietro Amitrano a causa dell'instabilità della palazzina di via Lepanto, attestata peraltro da una perizia tecnica commissionata dall'Ente di palazzo De Fusco - costringerà gli anziani a lasciare l'ospizio entro il 15 luglio, ma i rappresentanti legali di nonnini e dipendenti non si rassegnano e provano ora la carta del ricorso al Tar della Campania per congelare il provvedimento.
Non l'unica iniziativa che nel corso di queste settimane ha provato a mettere i bastoni tra le ruote all'amministrazione comunale: in principio una parte della classe dirigente si era rivolta alla Prefettura di Napoli, poi alcuni attivisti locali hanno annunciato la denuncia alla magistratura del progetto urbanistico Eav che andrà proprio in questi mesi a coinvolgere anche l'ospizio, con la cappella mortuaria da spostare dal lato destro a quello sinistro della struttura per far spazio alla striscia iniziale di una nuova strada. Ora, in extremis, è il turno del ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale
Lo sgombero per mot
ivi di sicurezza, qualora dovesse effettivamente concretizzarsi, comporterebbe la ricollocazione degli anziani in altre strutture del territorio già entro la prossima settimana. Tempi brevissimi, ecco perché la parte attiva della cittadinanza pompeiana le starebbe provando tutte per bloccare i lavori pubblici finanziati dalla Regione Campania per la trasformazione urbanistica della città, operazione che comporterebbe il trasferimento degli ospiti della Borrelli, la storica casa di riposo nata da un lascito ereditario per precisi fini di aiuto verso gli indigenti.
Aria pesante per Amitrano in città: in parecchi, infatti, non danno ascolto a una maggioranza che ha già assicurato la volontà di non arrecare danni agli anziani accolti nell'ospizio attualmente gestito dalla 'Aspide', la partecipata comunale che ha dissipato il lascito ereditario e i soldi dei contribuenti, accumulando debiti per circa un milione di euro. In questa settimana, comunque sia, se ne saprà di più sul futuro prossimo dei circa 30 nonnini ospitati nella struttura, uno dei quali, alla lettura del provvedimento dei vigili urbani, avrebbe addirittura accusato un malore rivelatosi poi non grave.