Dal Mondo

Per amarsi e desiderarsi il vero segreto è l'odore

Altro che cuore e cervello, in amore è tutta questione di naso.

di val. arc.


Altro che cuore e cervello, in amore è tutta questione di naso. Sono infatti gli odori ad accendere la chimica della passione. L’anima gemella non si riconosce quindi dagli occhi, dal viso, dalla voce o dal carattere, ma dalla fragranza che emana. E se è vero che attraverso l’olfatto ci innamoriamo, ci eccitiamo, ci attraiamo e altrettanto vero che lo stesso senso è responsabile delle sensazioni di rifiuto o di repellenza che a volte proviamo verso altre persone. Insomma, il naso è la bussola dei nostri sentimenti. E non c’è niente di romantico in tutto questo. O meglio. Non è il romanticismo a spingere gli esseri umani a farsi guidare dall’olfatto, bensì la natura.

Lo hanno dimostrato ormai diversi studi scientifici. A partire dalla ricerca condotta da un gruppo di ricercatori della Harvard University di Boston, pubblicata su 'Nature', ha dimostrato che se nei topolini femmina viene disattivato l’organo vomeronasale, quello che capta gli odori, le cavie non riescono a percepire la presenza di ferormoni -sostanze chimiche che il corpo produce ed emana sotto forma di odori - che le spingerebbero ad accoppiarsi con i maschi della loro specie.

Secondo gli scienziati, la funzione dei feromoni sia negli esseri umani che negli animali è quindi quella di intensificare l’attrazione sessuale, normalmente attraverso un odore avvertito solo inconsciamente e che trae origine nelle ghiandole sudoripare. Altri studi hanno poi concluso che gli uomini, così come gli animali, sono attratti da odori diversi dal proprio. Questo perché la diversità di fragranza impedirebbe di accoppiarsi con persone con cui si ha un

legame di parentela e che quindi metterebbero a rischio la sopravvivenza della prole e della specie.

Ma cosa intendono gli scienziati per odore/profumo? Non è quello che si compra in profumeria, ma quello che ogni essere umano ha impresso sulla propria pelle. Il corpo umano produce infatti dei potenti odori afrodisiaci, ovvero delle sostanze chimiche secrete da ghiandole apposite (i ferormoni), che attirano individui della stessa specie ma di sesso opposto. Sostanze in grado di funzionare anche a distanze notevoli.

Non però tutti i messaggi lanciati dai ferormoni sono positivi. Queste sostanze chimiche, infatti, possono veicolare anche sensazioni spiacevoli, come ad esempio la paura. Questo sentimento, infatti, può diffondersi per contagio come un’onda, in una stanza piena di gente, nello spazio di pochi secondi. Secondo una ricerca della Stony Brook University (New York), pubblicata sulla rivista New Scientist, quando abbiamo paura il nostro sudore emette dei ferormoni in grado di trasmettere la stessa sensazione a chi ci sta intorno.

Questo spiegherebbe, per esempio, perché chi prende l’aereo senza timore può cadere in preda al panico se il passeggero vicino a lui ha paura. Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno raccolto campioni di sudore da giovani che provavano a lanciarsi col paracadute per la prima volta, facendoli poi annusare a un altro gruppo di volontari, mentre venivano sottoposti a tac cerebrale. I risultati sono stati sorprendenti. Il contagio della paura è avvenuto proprio attraverso l’olfatto. Ed è proprio il caso di dirlo: «l’odore vale più di mille parole».


sabato 6 dicembre 2008 - 17.42 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

 



Gli ultimi articoli di Dal Mondo