La Circumvesuviana, storica rete ferroviaria regionale gestita da EAV, si conferma nel Rapporto Pendolaria 2025 di Legambiente tra le linee ferroviarie peggiori d’Italia nel servizio di trasporto pendolare. Il rapporto annuale, giunto alla sua ventesima edizione, fotografa criticità profonde nel trasporto pubblico locale su ferro italiano, con un saldo negativo che grava soprattutto sulle tratte del Sud.
Secondo i dati del report, la Circumvesuviana figura stabilmente nelle posizioni più basse della classifica nazionale: negli ultimi dieci anni la linea ha perso oltre 13 milioni di passeggeri, uno spiazzante segnale di perdita di fiducia da parte di chi la usa regolarmente per spostarsi tra Napoli, la costiera sorrentina e l’Agro nocerino-sarnese.
Il rapporto di Legambiente evidenzia come la qualità del servizio sia scarsa: convogli spesso non climatizzati, stazioni impresenziate, orari ancora “provvisori” e frequenti disagi quotidiani rendono la Circumvesuviana una linea con gravi deficit nella quotidianità di pendolari e cittadini.
Una delle criticità maggiormente denunciate riguarda l’anzianità del materiale rotabile: gran parte dei treni in servizio hanno un’età molto superiore alla media nazionale del parco rotabile italiano, con valori che penalizzano comfort, affidabilità e puntualità.
Il documento di Legambiente sottolinea che la scelta di favorire alcune direttrici a scapito di altre, in
particolare investendo di più sulla tratta verso Sorrento rispetto ad altre linee dell’area vesuviana, ha alimentato disparità nel servizio offerto tra le diverse aree servite dalla rete EAV.
I ritardi negli investimenti e nella sostituzione dei treni più vecchi si traducono in un’offerta che non risponde alle esigenze di mobilità quotidiana: convogli sovraffollati, cancellazioni di corse e un quadro complessivo che frena il ritorno dei viaggiatori al trasporto pubblico.
Il report Pendolaria utilizza questi indicatori non solo per misurare l’efficienza tecnica del servizio, ma anche per segnalare un tema più ampio: la mobilità sostenibile in Italia resta penalizzata dalla carenza cronica di investimenti nel trasporto pubblico locale, con conseguenze economiche, sociali e ambientali.
Per i pendolari vesuviani la fotografia scattata da Legambiente è dura: non solo la Circumvesuviana continua a essere percepita come una delle reti ferroviarie più problematiche d’Italia, ma le prospettive di miglioramento restano incerte in assenza di un piano strutturale di investimenti e di rinnovo tecnologico del parco treni.
Il rapporto Pendolaria 2025 lancia così un monito alle istituzioni nazionali e regionali: senza interventi decisi e risorse adeguate, il trasporto pubblico locale – e con esso la Circumvesuviana – rischiano di restare intrappolati in un circolo vizioso di inefficienza e fuga dei passeggeri.