Grandi stelle crescono. Dalla Valle del Ronco nel forlivese a Napoli, con sacrificio e lavoro come mantra per farsi strada nel calcio che conta. 193 centimetri di tecnica e muscoli, Nosa Edward Obaretin sbarca all'ombra del Vesuvio nell'estate del 2022, diventando subito un elemento imprescindibile per la Primavera di mister Nicolò Frustalupi. Il difensore italo-nigeriano ha fame e voglia di emergere: centrale o terzino secondo le esigenze del mister e della squadra, in poche gare si prende le chiavi del pacchetto arretrato con personalità. Tecnica e fisicità per difendere la propria porta, terzo tempo con innata percezione di spazio e tempo, per graffiare in proiezione offensiva su palla inattiva. Una stagione solida, condita da 3 reti (Roma e Bologna bucata due volte tra andata e ritorno) gli valgono il premio del ritiro estivo con la prima squadra Campione d'Italia agli ordini di Garcia a luglio 2023.
Il tecnico ex Roma ha fiuto per i giovani, e perciò è solito aggregare gli elementi più interessanti della Primavera, per vederli all'opera e farli crescere sotto l'ala protettiva dei campioni più affermati. Obaretin non risparmia neanche una goccia di sudore nel corso delle sessioni di allenamento, ed inizia a prendere ritmo disputando i test amichevoli contro Anaune Val di Non, Spal, Hatayaspor, Girona e Augsburg.
A metà agosto il difensore classe 2003 passa in prestito al Trento in Serie C, dove svolge tutti i ruoli della difesa, mettendo in cassaforte (finora) 29 gettoni e ben 3 reti in tutte le competizioni.
Napoli è nel segno di Obaretin, visto che da circa un mese il tecnico del Trento è un certo Francesco Baldini: capitano con oltre 200 gettoni in maglia azzurra all'interno di due tappe tra 1995/2001 e 2002/03.
Trento per la definitiva consacrazione, Napoli il sogno per continuare il percorso di crescita che prosegue senza soste né pause.
Dopo l'anno scorso da protagonista nella Primavera del Napoli, in questa stagione hai fatto il salto tra i professionisti scegliendo Trento. Dopo tanti mesi e 29 presenze complessive, qual è il tuo bilancio e quali le difficoltà principali che hai incontrato?
"La Serie C è sicuramente un campionato tosto, molto fisico, per cui si avverte la differenza rispetto alla Primavera. Son tutti adulti e più sviluppati muscolarmente, ed ovviamente è stata una nuova sfida. Fin dall'inizio ho sempre cercato di sfruttare il massimo delle mie potenzialità, e proseguirò sempre lungo questa strada"
Hai fatto quasi tutti ruoli della difesa: centrale a 4, braccetto in una retroguardia a 3, e terzino
sinistro. C'è per te una posizione preferita?
"In realtà non ho un ruolo preferito, e cerco sempre di dare il massimo ovunque il mister decida di schierarmi. Riesco ad esprimermi bene sia da centrale che da terzino. Essere duttili è un valore aggiunto nel calcio moderno, e lavoro per farmi trovare pronto in qualsiasi situazione"
Le tue lunghe leve ed i tempi giusti su palla inattiva hanno contraddistinto le tue prime reti ufficiali. Raccontaci invece quella con la Virtus Verona: una gran palla all'incrocio da attaccante consumato.
"Ho visto lo spazio e fatto il taglio. Mi son fatto dare il pallone, e non ho pensato ad altro che a tirare. È andata bene, e far gol è stato una bella soddisfazione"
Hai avuto la possibilità di svolgere i due ritiri estivi con il Napoli, scendendo anche in campo per le prime amichevoli. Qual è il consiglio che ti dava più spesso il mister Garcia?
"Ovviamente per me è stato un onore poter svolgere la pre-season con una squadra fortissima come il Napoli Campione d'Italia. Garcia mi diceva sempre di stare tranquillo, divertirmi, e giocare esattamente come sapevo fare senza pressioni"
Qual è il compagno di reparto che ti ha impressionato di più, e l'attaccante più complicato da marcare?
"Quando ero in gruppo, Rrahmani mi aiutava sempre, dandomi preziosi consigli su come posizionarmi, i vari passaggi e tante altre cose. Per quanto riguarda gli attaccanti da marcare, beh, tra Osimhen e Kvaratskhelia c'è davvero l'imbarazzo della scelta! Son due calciatori davvero straordinari!"
Hai assaporato l'atmosfera del Maradona, in un'amichevole con la Juve Stabia davanti a 40.000 spettatori. Il Napoli è proprietario del tuo cartellino: ti senti pronto a tornare, per esser parte del gruppo azzurro nel prossimo anno?
"Ovviamente giocare al Maradona è stata un'esperienza incredibile, e spero sempre in una chiamata del Napoli. Mi farebbe enorme piacere tornare in maglia azzurra, perché essere lì è un onore, ed hai sempre l'opportunità di migliorarti giorno dopo giorno".
Senti qualcuno dei tuoi ex compagni a Napoli, e quali sono le tue impressioni sulla stagione dei partenopei?
"Non sento nessuno in particolare dei ragazzi. Dopo un inizio di stagione complicato, la squadra si è ripresa. L'organico é forte, ci son calciatori fantastici, e devono soltanto trovare continuità proseguendo lungo la strada intrapresa nell'ultimo periodo" .