Napoli Calcio

Napoli-Juventus 2-1. Una doppietta di Hojlund piega la vecchia signora

Decisivo l'attaccante danese che torna al gol dopo 2 mesi

di Giovanni Minieri


Una sfida che profuma di storia, orgoglio e cicatrici reciproche. Napoli e Juventus tornano a incrociarsi questa sera al Maradona, in un confronto che va ben oltre la classifica. I numeri raccontano l’andamento di un rapporto ribaltato negli ultimi anni: la Juventus, che per decenni aveva dominato la tradizione con ben 71 successi in Serie A contro i partenopei, ha trovato la vittoria in una sola delle ultime otto sfide di campionato contro il Napoli. E dal 2020 in avanti il trend si è fatto ancora più netto: sette sconfitte in 11 incroci, un dato che evidenzia come gli azzurri siano diventati l’avversario più scomodo per i bianconeri.

Al Maradona, poi, il Napoli ha costruito una vera roccaforte: sei vittorie consecutive contro la Juventus in casa, una striscia che nella storia della Serie A solo l’Inter è riuscita a fare meglio, tra il ’35 e il ’43. E c’è un incrocio con la storia: non perdere stasera significherebbe chiudere un intero anno solare senza sconfitte interne in campionato, traguardo che manca dal 1987. Finora sono arrivati 12 successi e quattro pareggi in quello che è già il fortino imbattuto d’Europa, considerando i principali campionati.

Dall’altra parte c’è una Juventus che contro le “big” fa più fatica: appena un successo nelle ultime otto sfide contro squadre che partivano tra le prime due della classifica, anche se la solidità difensiva resta un marchio, con quattro clean sheet nelle sei più recenti di questi incroci.

La partita si giocherà anche sul piano tattico. Napoli e Juventus hanno concesso pochissime ripartenze alte agli avversari (rispettivamente 105 e 99), segno di due squadre attente e compatte. Ma c’è una differenza evidente nella costruzione offensiva: la Juve è la formazione che ha provato più conclusioni dalla distanza in Serie A (81), mentre il Napoli è quella che ne ha concesse di più tra le squadre della parte sinistra della classifica. I bianconeri, in questa specialità, contano già quattro gol: solo Inter e Milan hanno fatto meglio.

Sarà anche la serata dell’incrocio emotivo: Luciano Spalletti torna al Maradona per la prima volta da avversario in campionato dopo lo Scudetto. L’allenatore juventino ha spesso avuto la meglio contro le sue ex (otto vittorie nelle ultime 10), anche se alla prima sfida contro di esse ha faticato maggiormente.

E poi ci sono i protagonisti. David Neres arriva con cinque partecipazioni al gol nelle sue ultime sei gare, un periodo brillante che non aveva mai vissuto finora in Italia. Altra storia per Kenan Yildiz, devastante in casa ma ancora a secco lontano dall’Allianz: un gol lo porterebbe dentro un club esclusivo, diventando il secondo juventino negli ultimi 50 anni a segnare almeno cinque reti prima di compiere 21 anni nelle prime 15 giornate, dopo Del Piero.

Insomma, numeri e incroci che accendono una sfida già di per sé elettrica. Questa sera, il Maradona promette scintille.

Nessuna sorpresa nello Starting XI di Antonio Conte che sceglie per 10/11 la stessa formazione capace di espugnare l’Olimpico (sponda giallorossa) con grinta personalità. Unico cambio in mediana dove Elmas sostituisce l’infortunato Lobotka per comporre il doble pivote con McTominay. Sulle corsie esterne agiscono capitan Di Lorenzo a destra e Olivera su quella opposta. Trio centrale con Rrahmani scortato da Buongiorno e Beukema a difesa di Milinkovic-Savic. Davanti ci sono i confermatissimi David Neres e Lang, a muoversi tra linee alle spalle di Rasmus Hojlund.

I Campioni d’Italia partono subito con il piglio giusto, decisi a far valere il peso del tricolore cucito sul petto. Corner dal

la destra, uno-due di Neres con Elmas, e cross calibrato sul palo lungo dove McTominay incorna sull’esterno della rete. Passa pochissimi, ed il Napoli sblocca la contesa. Di Lorenzo imbuca per Neres, palla verso l’area piccola per Hojlund, abile a bruciare Kelly e depositare in rete alle spalle del portiere bianconero. Un gol liberatorio per l’attaccante danese, che non andava a segno dal 2-1 datato 5 ottobre a chiudere la rimonta contro il Genoa. David Neres è incontenibile contro la Juventus: sgroppata incontenibile, parabola arcuata verso il secondo palo dove Hojlund manca di un nulla l’appuntamento per il tap-in vincente, poi Kalulu spazza oltre la linea bianca per evitare l’intervento di Di Lorenzo. C’è solo la squadra di Conte sul rettangolo verde, con la Juventus che non riesce a pungere se non con una conclusione ciabattata di Yildiz da distanza siderale. Al 25’ sugli sviluppi di una palla inattiva, Di Gregorio deve superarsi per alzare oltre la trasversale un lob di testa griffato Di Lorenzo diretto verso l’incrocio dei pali. Conceicao tenta una velleitaria conclusione dalla distanza che finisce ben lontana dai pali difesi da un inoperoso Milinkovic-Savic. Sul filo dello scadere della prima frazione di gioco, Beukema sfiora il raddoppio con un terzo tempo sontuoso che meriterebbe miglior sorte. 

In avvio di secondo tempo c’è subito un cambio per la Juventus con David che rimpiazza Cabal. Napoli subito vicino al raddoppio con un tracciante di Hojlund a finalizzare una fulminea transizione: Di Gregorio ha buoni riflessi e si salva in angolo. Al 54’ Olivera viene steso da Kalulu all’altezza della lunetta che delimita l’area di rigore: punizione e cartellino giallo per il difensore bianconero. Si incarica della battuta McTominay, ma la sua rasoiata fa soltanto la barba al palo alla sinistra di Di Gregorio. Come un fulmine a ciel sereno, al 53’ arriva il pari della Juventus, con un tiro telefono di Yildiz, la cui traiettoria diventa beffarda per Milinkovic-Savic che non può nulla. La replica partenopea è immediata: Buongiorno va in cielo su un corner battuto da Neres, ma la mira è imprecisa. Al 63’ David Neres va via con un gioco di prestigio a due uomini, palla forte e tesa verso l’area piccola, con Di Gregorio a metterci una pezza in uscita su Hojlund. Spazio a Spinazzola per un esausto Olivera. Napoli pericolosissimo in ripartenza: Lang allarga per Hojlund, ma il passaggio di ritorno dell’ex Manchester United è troppo forte ed il numero 70 azzurro non riesce a trovare il tempo per la coordinazione. Il sorpasso è nell’aria, e giunge perentorio al minuto 78. Neres rientra sul mancino e fa partire un traversone velenoso: la torre di Lang premia Hojlund, che non può esimersi dall’incornare in rete a due passi da Di Gregorio. Entrando anche Politano e Vergara, il Napoli amministra in scioltezza, e rischia soltanto nel finale su un tiro di Zhegrova troppo debole e centrale per far male a Milinkovic-Savic. 




NAPOLI-JUVENTUS 2-1

Reti:7’ pt Hojlund (N), 14’ st Yildiz (J), 33’ st Hojlund (N)

NAPOLI (3-4-2-1) Milinkovic-Savic; Beukema, Rrahmani, Buongiorno; Di Lorenzo, Elmas, McTominay, Olivera (24’ st Spinazzola); Neres (34’ st Politano), Lang (41’ st Vergara); Hojlund. All: A. Conte
JUVENTUS (3-4-2-1) Di Gregorio, Kalulu, Kelly, Koopmeiners; Cabal (1’ st David), Thuram (36’ st Zhegrova), Locatelli, Cambiaso (25’ st Kostic); Conceicao (30’ st Miretti), McKennie; Yildiz (30’ st Openda). All: L. Spalletti
Arbitro: Federico La Penna della Sezione AIA di Roma 1
Note: Ammoniti: , Buongiorno (N), Beukema (N), Kalulu (J). Corner: 9-0. Recupero: 1’ pt, 4’ st


domenica 7 dicembre 2025 - 22:49 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

 



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