Il presidente del Napoli Calcio Aurelio de Laurentiis, nel corso della conferenza stampa di presentazione del libro "Napoli passione azzurra", in programma questa mattina presso il Palazzo Reale nella città partenopea, ha colto l'occasione per parlare del caso Walter Mazzarri e del futuro del club. "In me albergano due anime, quella del presidente e quella del tifoso, e quando sono allo stadio la seconda ha la supremazia sulla prima - ha esordito de Laurentiis - Domenica, quando sono sceso negli spogliatoi e ho manifestato alla squadra la delusione per aver perso un'occasione d'oro accusandoli di esser andati lì a fare una scampagnata, ho reagito da tifoso, mentre 6 ore dopo ho riavvolto il nastro e ho pensato che rispetto al quinto posto che mi ero prefissato abbiamo fatto addirittura meglio, quindi non ho nulla per cui arrabbiarmi. È più che mai lecito comunque che io voglia chiudere il discorso terzo posto al più presto, perché, puta caso dovessimo disputare i preliminari, ci ritroveremmo alle prese con un mercato privo di certezze, con obiettivi perseguibili in caso di Champions, ma non di Europa League, e con una preparazione che inciderebbe sull'intera stagione. Da presidente ragiono in questi termini, da appassionato, invece, dovrei chiedere a mio figlio ed ai vari membri dello staff di portarmi via la domenica dopo le partite per non farmi rilasciare dichiarazioni di sorta". Sfogo di Lecce a parte, a tenere banco in questi giorni è stata soprattutto la questione Mazzarri: "Walter Mazzarri ha un contratto per altri due anni. Questo è il nostro progetto e per il momento si va avanti così. Se il mister ha cambiato idea me lo deve comunicare. Siamo uomini non caporali. Lui sa perfettamente dal primo momento che è arrivato che il nostro sarebbe stato un quinquennio in crescita. Oggi parliamo di una società che, partita da zero, è da quattro anni in Serie A e la prossima stagione, dopo due esperienze in Europa League, andrà a disputare la massima competizione continentale. Ormai siamo la quarta, se non addirittura la seconda, realtà del calcio ital
iano, ma nei quartieri alti c'è chi non digerisce questo particolare. Bisogna comprendere che non basta spendere per raggiungere grandi risultati e che il fair-play finanziario va rispettato. Guardate lo Schalke 04, è arrivato in semifinale di Champions eppure non vanta grandissimi campioni. Potrei prendere un direttore generale ed un amministratore delegato e starmene a Los Angeles facendomi vedere ogni tanto, invece manifesto quotidianamente la mia passione azzurra mettendo il massimo impegno nel Napoli. I tifosi dovrebbero ringraziare il cielo per poter contare su un Presidente come me che stipula i contratti con le opzioni più varie per poter rientrare in un equilibrio finanziario, non mi sembra che sul piano del marketing la Juventus o la Roma riescano ad ottenere i nostri risultati. Il 20 agosto, con le banche chiuse, andai io di persona a consegnare i 32 milioni di euro di tasca mia da investire, come io stesso andai a Martina Franca a ricevere sputi in testa. Ho sempre messo la faccia e non rimpiango questa scelta, mio padre mi disse che nella vita c'è bisogno di umiltà ed aveva ragione. Spero che la squadra mi ripaghi regalandomi un bel pareggio domenica contro l'Inter ed una bella vittoria contro la Juventus". De Laurentiis parla poi delle elezioni: "Io, se fossi cittadino napoletano, voterei per Gianni Lettieri. Noi ora avremo un momento delicato, saremo chiamati a scegliere il sindaco. Non mi sono mai schierato, io giudico le persone; Lettieri è un imprenditore ed io al mondo dell'impresa ho dedicato una vita. Napoli oggi non è semplice da gestire e noi dobbiamo essere sempre in guardia consegnando le chiavi della città ad una persona competente, dimenticando i pettegolezzi che escono sui media. Dobbiamo essere più attenti alla vita della metropoli. Dobbiamo far risorgere questa città e questo territorio. Io credo molto in Lettieri". Una fiducia nelle istituzioni che il produttore cinematografico spera possa essere ripagata con un museo del Napoli all'interno del San Paolo.