Terminato il periodo di commissariamento forzato imposto dal direttivo regionale e da Venanzio Carpentieri, il PD Meta ritorna a ragionare sulla nomina di un suo reggente. La questione suscita già i primi malumori interni al partito metese, dove il sindaco Giuseppe Tito appoggia senza mezzi termini Paolo Trapani, suo predecessore. A sostegno del medico ex sindaco anche la coordinatrice PD costiera Stefania Astarita, mentre è ormai guerra aperta con il resto dell'ex direttivo metese. La consigliera d'opposizione Marialaura Gargiulo e il commercialista Antonio Russo hanno in questo periodo fatto fronte comune contro la scelta - forse imposta - del sindaco in carica di nominare Trapani quale nuovo vertice del Pd a Meta. I tempi che corrono fanno pensare quindi ad un profondo rinnovamento all'interno del direttivo che si costituirà, con ogni probabilità, dopo il voto per le regionali. Un soluzione si cercherà dunque solo in seguito all'esito delle elezioni del 31 maggio prossimo, dove ulteriore divisione è emersa nel partito circa i candidati cui dare la preferenza nella lista di Vincenzo De Luca. Diverse infatti le correnti in zona : i candidati PD al Consiglio Regionale Casillo, Cimmino e Amato sono appunto divisi fra sindaco Tito (que
st'ultimo nettamene in appoggio di Amato - di cui è braccio destro in penisola), la coordinatrice Astarita che appoggerà Cimmino e il restante gruppo facente capo alla consigliera Gargiulo e Russo che sosterranno invece Casillo. Diversa invece è la situazione fra i giovani PD in penisola, con Piano di Sorrento che pare quanto mai unita nel sostenere la candidatura di Marciano alle regionali, vista la presenza frequente del consigliere uscente in penisola nella lotta contro boxlandia. Proprio da Piano potrebbe derivare, di qui a qualche mese, un'altra novità che pare destinata a cambiare gli equilibri del Pd a Meta. Le amministrative 2016 potrebbero infatti vedere scendere in campo a Piano proprio la dottoressa Gargiulo, al fianco di uno dei contendenti sindaci. Scelta che ne imporrebbe l'automatica decadenza da consigliere comunale a Meta ed il probabile subentro del primo dei non eletti, Francesco Pane (Fratelli d'Italia). Nomi che ritornano insomma, a un anno ormai dalle amministrative che a Meta videro la vittoria di Tito ai danni del restante PD schieratosi per intero (salvo Trapani, non a caso) contro di lui. Quanto al nuovo vertice metese non resta dunque che aspettare l'esito delle regionali, per capire se sarà o meno Paolo Trapani a guidare il partito in città.