Tra le tante località che vantano Sant'Anna, madre della Madonna e nonna di Gesù come celeste patrona vi è Lettere (Na), comune dei Monti Lattari, sede dell'omonima Diocesi, soppressa nel 1818. Nell'ex cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta (santuario di Sant'Anna) è particolarmente sentito il culto, introdotto dal vescovo Antonio Miroballo (1478-1503), come documentato da un lascito del 1503 che consentì di acquistare un'immagine della Santa. A Lettere è diffusa una singolare usanza: una settimana prima del 26 luglio, la scultura raffigurante Sant'Anna viene intronizzata sull'altare maggiore e i fedeli raccolgono con un fazzoletto la "polvere di Sant’Anna". La statua della patrona è, per questa comunità, il simbolo della propria identità.
Coloro che hanno trattato del duomo di Lettere, sino ad oggi, hanno identificato questa bella statua con l'immagine citata nel detto lascito del 1503, mentre, a nostro avviso, l'opera di cui parla il documento deve essere stata sostituita nei primi decenni del Settecento.
Nel 1581 è documentata la presenza sull'altare maggiore della cattedrale di una pala lignea raffigurate la Madonna assieme a Sant'Anna e ai Santi Pietro e Paolo, sormontati dalla Santissima Trinità. Nel 1702 a Lettere erano presenti almeno due immagini della Santa: dalle Sante Visite si ha memoria di una icona (quella del 1503 ?) presente sull'altare maggiore del duomo e di una statua nell'oratorio del SS. Sacramento.
La statua lignea di Sant'Anna, oggi venerata, è da considerarsi opera autografa del maestro Giovan Antonio Colicci (Roma 1681-post. 1740), la cui bottega, "sita ante largum Archiepiscopalis Ecclesia", è documentata a Napoli dal 1712. Il confronto con opere certe del Colicci lascia ben pochi dubbi sulla paternità del nostro simulacro. Si presenta particolarmente significativo il confronto con il volto della Madonna Assunta venerata nel duomo di Nardò (Lecce), scolpita dal Colicci nel 1714. Questo artista (figlio dello scultore Domenico Antonio) è stato negli ultimi anni ampliamente rivalutato dalla critica per le indubbie qualità d'intagliatore e colorista e per il particolare stile, in bilico tra rococò e classicismo.
La scultura raffigurante la patrona del comune di Lettere rappresenta la Santa in età avanzata: Anna è incinta della Madonna, con la mano sinistra indica la grazia che è dentro di lei, mentre con l'altra punta al cielo, ricordandoci che il frutto del suo grembo è un dono di Dio all'Umanità. L'opera presenta una grande potenza espressiva; la solennità della composizione, austera e ieratica, si contrappone alla dolcezza del volto.
A riguardo della datazione si può ipotizzare che la statua sia stata commissionata prima del 1721, anno in cui il vescovo Domenico Galisio (1718-1730) erige l'attuale cappella dedicata alla Santa, posta nella parte destra del transetto del duomo.
Egidio Valcaccia