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Juve Stabia - Nel calcio comandano le mogli? Genevier e i suoi illustri predecessori

Il centrocampista transalpino ha chiesto alla società di essere ceduto su pressione della moglie Solène. Ma il caso Genevier non è isolato: in passato un analogo destino toccò a Zidane, Shevchenko, Beckham e Lavezzi.

di Mauro De Riso


   Gael Genevier

Tornato ad allenarsi nella giornata di mercoledì dopo aver richiesto qualche giorno di permesso alla società per ritardare il suo rientro alle falde del Faito, Gael Genevier non ha ancora disfatto le valigie in attesa di rimettersi in viaggio verso nuovi lidi, magari oltralpe, per chiudere mestamente una carriera da eterna promessa mai sbocciata, anche a causa di una serie di infortuni che ne hanno limitato il percorso di crescita. La "saudade" evidentemente non colpisce soltanto i brasiliani, particolarmente affezionati alle consuetudini della propria terra di origine, ma coinvolge anche alcune mogli dei calciatori, a cui spetta il parere decisivo nelle scelte dei mariti, costretti talvolta ad andare via non in base a reali motivi professionali, ma in nome dell'armonia familiare. Genevier, dunque, si appresta a cambiare aria per avvicinarsi alla sua Francia ed esaudire il desiderio della moglie Solène, i cui malumori hanno avuto la meglio sulle ambizioni calcistiche del compagno, che da qualche tempo ha iniziato ad esercitare pressioni sulla società purchè ne agevoli la cessione a condizioni piuttosto discutibili, dato che il centrocampista transalpino si ostina a rifiutare la rescissione del contratto, bloccando di fatto il mercato in entrata delle vespe. Sembra infatti che la consorte del calciatore francese non sia riuscita ad integrarsi nella "città delle acque" e che gradirebbe l'approdo a Vercelli, dove il marito si troverebbe invischiato nella lotta salvezza, rinunciando ad un ruolo da protagonista nella Juve Stabia e abbandonando una nave che staziona in acque tranquille e lo ha riportato nel calcio che conta dopo l'inesorabile declino che lo ha visto sprofondare in pochi anni dalla A alla Lega Pro. I tifosi stabiesi invocano a gran voce il ritorno di Matteo Scozzarella, suo naturale sostituto nel ruolo di mezz'ala sinistra, e l'impressione comune è che l'avventura di Genevier nella città termale possa definirsi tutt'altro che indimenticabile.
La schiera dei predecessori del centrocampista gialloblù, tuttavia, annovera nomi davvero illustri, pionieri di una tendenza sempre più in voga negli ultimi anni. Nell'estate 2001, infatti, destò scalpore il faraonico trasferimento di Zinédine Zidane dalla Juventus al Real Madrid, indotto dalla compagna del fuoriclasse francese, Veronica, di origini spagnole, stufa del

cupo clima torinese e desiderosa di godere finalmente dei benefici del sole madrileno. L'operazione si rivelò un vero e proprio affare per entrambi i club: i bianconeri infatti investirono i 165 miliardi di lire ricavati dalla cessione del calciatore negli acquisti di Buffon, Thuram e Nedved (Pallone d'oro nel 2003) e fecero incetta di scudetti, mentre le "merengues" conquistarono la Champions League grazie ad una prodezza del fenomenale trequartista transalpino in finale contro il Bayer Leverkusen. Nel 2006, in piena Calciopoli, il bomber ucraino Andriy Shevchenko, idolo incontrastato della tifoseria rossonera, fu spinto dalla moglie Kristen a lasciare controvoglia il Milan per trasferirsi a Londra, sponda Chelsea, per permettere ai figli di godere di un'istruzione che consentisse loro di perfezionare la conoscenza della lingua inglese. L'affare, in questo caso, si rivelò un autentico fiasco per il Chelsea, dato che Shevchenko non trovò le condizioni per esprimersi ai suoi massimi livelli in terra londinese, mentre il Milan, apparentemente rimaneggiato in seguito alla penalizzazione in campionato, riuscì nell'impresa di alzare al cielo la Champions al termine di una stagione iniziata male e conclusa in trionfo. Di recente, è esemplare il caso di Ezequiel Lavezzi, il quale è stato costretto ad assecondare il desiderio della compagna di lasciare Napoli, in seguito ad una rapina subita dalla giovane ragazza in piena notte che ha lasciato il segno nei mesi successivi di permanenza in azzurro. Yanina, dunque, ha dato il suo benestare al trasferimento a Parigi e a goderne è stato anche lo stesso Lavezzi, che ha visto il suo ingaggio crescere vertiginosamente, sebbene sia stato declassato da idolo a comprimario in un club ricco di "prime donne". Il re dei trasferimenti "pilotati", infine, resta David Beckham, il cui matrimonio con l'ex Spice Girl Victoria Adams ha segnato il lento declino della sua carriera da predestinato: il centrocampista inglese, infatti, dopo i trionfi di Manchester si è trasformato presto in un fenomeno mediatico, destinato a girare il mondo tra Madrid, Milano e Los Angeles per agevolare la carriera della moglie, al punto da meritarsi il soprannome di "Spice Boy", appellativo che non lascia spazio a dubbi riguardo a chi in casa Beckham sia più abituato ad indossare i pantaloni...
 

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venerdì 18 gennaio 2013 - 9.30 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

 



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