I colleghi di "Mondo Primavera" hanno intervistato in esclusiva Saby Mainolfi, responsabile del settore giovanili delle vespe. Si è analizzato il passato e parlato sia del presente che del futuro della società stabiese, in particolar modo del settore giovanile che è riuscito a portare diversi dei suoi ragazzi in prima squadra.
«Guarracino? Lasciamolo tranquillo, ogni giorno deve lavorare sodo in campo, cercando di apprendere dai suoi compagni esperti e dallo staff tecnico di mister Padalino, i segreti e le nozioni per affermarsi. Sono fiducioso, ha la mentalità giusta. Stesso discorso per gli altri ragazzi 2002 che sono in prestito come Todisco (Torino), Della Pietra (Genoa), Esposito (Savoia), Boccia (Taranto). Sono sicuro che, con le esperienze di quest’anno, potranno nel futuro prossimo, ritagliarsi uno spazio importante come sta avvenendo per Guarracino. Per avere le giuste opportunità, i giovani calciatori hanno bisogno del coraggio dei tecnici, di strategia societaria e della pazienza dei tifosi. I nostri sono stati fortunati ad avere negli anni passati Fabio Caserta e in questa stagione Pasquale Padalino, due tecnici che hanno il giusto coraggio e tanta competenza per far crescere e far esordire ragazzi neanche diciottenni. Il tandem con Amodio? Roberto è una fonte di sapere. Ha giocato in tutte le categorie professionistiche dalla Serie A: da capitano e poi da dirigente ha formato giocatori importanti ed io da vero amico (ride, ndr) cerco di rubare tutte le nozioni possibili. Sa trasmettere sicurezza e competenza: molti di questi esordi sono frutto del suo contributo dato ai ragazzi. Sono quest
e le vittorie importanti all’interno di un settore giovanile, avere la fiducia della società, dei direttori sportivi e degli allenatori che si sono succeduti in questo triennio. Tutto ciò dimostra che qualcosa di buono lo si sta facendo. Programmi societari? La proprietà, nel rinnovarmi il contratto fino al 2025, ha chiesto che annualmente i ragazzi provenienti dal settore giovanile potessero fare presenze in prima squadra: abbiamo iniziato la stagione tra Coppa Italia e le prime partite di campionato con 9-10 ragazzi tra titolari o subentrati. Inoltre, considerando che per questa stagione in Serie C il classe 1998 è classificato come “giovane”, certamente possiamo dire di essere in linea con i progetti del Club, avendo tra i convocati delle ultime domeniche, due ragazzi del 2002 ed uno del 2004. Il Dg e Ds Pavone? La presenza del direttore è una garanzia per il nostro lavoro e una garanzia per i ragazzi che mostrano valore. Nel suo curriculum non è facile contare i tanti giovani diventati big, con i quali ha raggiunto risultati importanti, dimostrando che si possono vincere campionati arricchendo i bilanci societari. È molto attento alla crescita dei nostri ragazzi, spero che possano dimostrare di poter far parte dei suoi progetti sulla rosa futura della nostra prima squadra. Parlare con lui fa rivivere storie, aneddoti e segreti della famosa Zemanlandia: una realtà che ha cambiato il modo di intendere il calcio, ancora oggi fonte di ispirazione di molti allenatori, esaltando le verticalizzazioni, l’intensità, l’aggressività, le scelte semplici e qualitative».