Sulla soglia delle 40 primavere continua ad essere protagonista in Lega Pro con la maglia del Messina dopo l'autentico miracolo compiuto poco più di due anni fa con la casacca gialloblù, quando al Flaminio suggellò un campionato fantastico con la rete che fece esplodere di gioia i tifosi stabiesi per i quali è ancora il re per antonomasia. Giorgio Corona, eroe della promozione in B delle vespe al pari del mister Piero Braglia, analizza la situazione attuale della Juve Stabia con la tristezza nel cuore di chi a questa maglia tiene ancora nonostante l'avventura a Castellammare sia durata appena un anno, periodo breve ma intenso, in cui realizzò 14 gol fondamentali per trasformare in realtà un sogno cullato da una città intera per quasi 60 anni: "Sono profondamente dispiaciuto nel vedere la Juve Stabia in ultima posizione - dichiara Corona sulle colonne de "Il Mattino" -. Non avrei pensato la scorsa estate di ritrovare la squadra in acque così torbide. E' un peccato soprattutto che sia stato esonerato Braglia, ma purtroppo in queste situazioni sono sempre gli allenatori a pagare dazio. La società ha deciso di affidarsi ad un tecnico di qualità come Pea ed a Latina qualche segnale incoraggiante si è visto: il cambio di guida tecnica in genere serve a dare uno scossone alla squadra, portando nuove motivazioni ed un pizzico di serenità in più. Solo il campo potrà dire se la società ha effettuato la scelta giusta". Il bomber siciliano conosce bene le dinamiche dello spogliatoio stabiese e ricorda con nostalgia la stagione vissuta a Castellammare, riservando una stoccata al gruppo che ha rimpiazzato gli eroi della promozione e del primo anno in B: "La verit&a
grave; è che all'epoca i giovani seguivano fedelmente l'esempio di noi esperti - prosegue Corona -. Si accodavano a noi sia durante gli allenamenti che nella vita quotidiana. Con il progressivo smembramento di quella rosa si è persa anche la compattezza di un tempo e non c'è più la mentalità che ci ha spinti verso un traguardo inizialmente impensabile. Mezavilla è un leader ma da solo non basta a trainare il gruppo, incarna quei valori che ormai nel calcio vanno pian piano dissolvendosi. Per Adriano la squadra viene prima di tutto, il problema è che in questo mondo non tutti la pensano come lui". L'attaccante nativo di Palermo individua in Gianni Improta un punto di riferimento importante per la squadra: "Improta è un grandissimo uomo di calcio, col quale io e Braglia inanellammo successi a Catanzaro. Tra di noi c'è un rapporto splendido, mi convinse a venire in Calabria e, in seguito, mi consigliò a cuore aperto di accettare l'offerta del Catania in serie A. Può rappresentare il punto di raccordo ideale tra la squadra e la società, anche se in campo vanno i calciatori...". La classifica langue e le speranze di risalire la china si riducono di settimana in settimana: "E' ora di smuovere la classifica - dichiara Corona con fermezza -. Una vittoria servirebbe a restituire alla squadra il morale e la mentalità vincente che finora sono mancati. Immagino quanto il presidente stia soffrendo ma è arrivato il momento di rialzarsi per regalare alla città le gioie che merita. Contro il Latina è mancato un pizzico di fortuna, ma contro Bari e Novara bisognerà tornare a far valere la legge del Menti".