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Juve Stabia - Improta elogia la società: «A tutti va fatta una statua d'oro. Castellammare, un'oasi per fare calcio»

Le vespe e gli obiettivi di campionato: «È una mina vagante: se si toccheranno i play-off, tutto potrà succedere. Pagliuca? Un animale da campo.»

di Davide Soccavo


Giovanni Improta, ex dirigente sportivo della Juve Stabia, è stato ospite nel corso della puntata di A Tutto Stabia, andata in onda su Canale 8, per commentare l’attuale trend di risultato delle vespe e non solo. «Quando si parla di Juve Stabia, si parla anche del sottoscritto. Sono legato alla città da sempre. Da quando feci il primo passo per aiutare la società che non riuscì a iscriversi ai campionati professionistici. Mi innamorai del progetto e da lì è partito questo legame con i colori gialloblù e con la città di Castellammare. Sono molto legato a quel territorio, che mi ha dato tante soddisfazioni. Catapultai il grande presidente Roberto Fiore che per tanti anni ci ha fatto innamorare di Castellammare. E di una tifoseria che ti sta sempre vicino. Castellammare è un’oasi per fare calcio. Posso farne da garante. Successivamente mi sono anche impegnato per far si che l’attuale proprieta stia facendo delle cose egregie. Insieme ad un mio amico Giovanni Palma consentì di catapultare Langella da azionista al proprietario. Devo elogiarlo perché con la sua oculatezza e il suo modo di fare ha dimostrato che il calcio a certi livelli si deve fare solo come lo sta facendo lui. È una delle società più virtuose della categoria. Dall’allenatore ai calci

atori scelti da un direttore sportivo al quale vanno fatti elogi oltremodo. Con poche risorse va a scegliere giocatori come Candellone di grande qualità. Il merito va a lui e a tutto l’ambiente. Avevo tanta fiducia nel gioco che aveva già espresso la squadra. Rimanendo lo stesso allenatore con la maggior parte dei giocatori, ero fiducioso. Il bel gioco che esprime la Juve Stabia sa far divertire e in me c’era questa convinzione che la società potesse tranquillamente fare un campionato per la permanenza in B. Non mi sarei aspettato una cosa così bella in questo momento storico del campionato. È una mina vagante, se si toccheranno i play-off tutto potrà succedere. Può essere una sorpresa, lo è già da un punto di vista gestionale. Se lo sarà anche nel calcio giocato, a tutti bisognerebbe fare una statua d’oro. Essere brave persone e aiutarsi vicendevolmente, è questa la chiave di un gruppo che io intravedo in loro. Candellone? Quando l’ho visto in diverse gare, l’ho trovato molto valido e caparbio nel difendere palla. Ha le qualità di giocatore di categoria. Un’insieme di queste qualità tra tanti calciatori fa venire fuori la bellezza che tutti stiamo ammirando. Al di là delle qualità, Pagliuca lo definirei un animale da campo.»


sabato 22 marzo 2025 - 10:47 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

 



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