Mister Antonio Calabro ha parlato ai media alla vigilia del match contro la Juve Stabia. La Carrarese vuole centrare la prima vittoria in casa, una vittoria che manca dalla prima di campionato. Dopo il pareggio che fa morale a Modena, i marmiferi vogliono conquistare il secondo successo stagionale davanti al proprio pubblico, su un campo da molti considerato ostico.
«Chi ha sostituito Pagliuca e Adorante, come Abate e Candellone, penso che siano allenatore e attaccante importanti. La scocca della squadra è quella degli anni passati. Si nota grande capacità di corsa, grande organizzazione e ha i numeri in campo che danno delle garanzie. È una squadra che ha vinto a La Spezia, una squadra che se non fosse rimasta in dieci contro il Catanzaro, finiva con il risultato di 0-2. Ha pareggiato in casa con Venezia e Reggiana. Ha vinto in casa con il Mantova. Ha dei numeri importanti sotto questo punto di vista, un’identità forte, portata avanti con intelligenza dal loro allenatore, molto simile all’identità dello scorso anno. L’ultima partita infrasettimanale contro la Juve Stabia fu una partita delicata e fastidiosa. Hanno continuato ad avere una struttura consolidata.»
«Come noi, così anche gli altri hanno dato al 50-60% dei titolari grande minutaggio. E anche gli altri faranno delle scelte alla terza partita. Ma siamo alla prima partita infrasettimana
le del campionato, e il turnover può essere fatto quando in un mese si giocano tre partite in una settimana. Ci devono essere dei pensieri, ma non devono determinare chissà quale problema. Essendo solo la prima infrasettimanale, problemi non ce ne sono.»
«I due pareggi precedenti non perderebbero importanza. Sono stati fatti in casa di Empoli e Modena. Ma mi concentrerei sulla ricerca della prima vittoria in casa. Il nostro è sempre stato un campo fonte di punti e deve continuare ad esserlo. È importante tornare a vincere in casa e dare continuità in casa come l’anno scorso.»
«Sono contento di tutti. A volte hanno giocato meno, ma solo per colpa mia, perché sono io a deciderlo. Parlo con la mia squadra e dico loro che serve pazienza. Entrare nella Carrarese non è semplice, soprattutto per chi è entrato da poco tempo. Ma sono contentissimo di tutti: se non in questo momento, in prospettiva vedo tanti aspetti positivi.»
«Le maggiori possibilità di crescita sono in quelli che ancora non stanno giocando. Proprio come l’anno scorso, quando siamo arrivati a metà girone di andata e giocavano Shpendi o Guarino. C’è bisogno di lavoro e tempo. Sono fiducioso sui tanti ragazzi giovani che abbiamo. Quando entreranno a 360 gradi nel contesto giusto, si vedrà. Sono molto ottimista.»