L'incidente ferroviario che ha coinvolto un treno della Circumvesuviana la settimana scorsa all'altezza della stazione di Castellammare Terme, che ha visto il ferimento grave di due macchinisti dell'azienza vesuviana, ha visto nei giorni scorsi l'intervento del sindacato dei macchinsiti (Orsa): "Quanto accaduto si potrebbe considerare una fatalità, ma sarebbe troppo facile, per chi avrebbe dovuto provvedere a prevenire tale pauroso incidente".
Dalla nota della sigla sindacale si apprendono nuovi particolari che fanno capire come l'incidente poteva veramente trasformarsi in una tragedia. "Il caso ha voluto che nella composizione vi fosse un elettrotreno del tipo T21 - modello di Etr entrato in servizio tra la fine degli anni ’80 e l’inizio dei ’90 - che presenta un freno di stazionamento meccanico. Nel caso dell’incidente - continua la nota - il personale non era in condizione di intervenire per attivare la frenatura a mano del convoglio, visto che era rimasto bloccato nella cabina distrutta
nell’impatto, quindi se vi fossero stati in composizione tre elettrotreni tipo Fe220 - i più comuni nella flotta Circumvesuviana, risalenti nel migliore dei casi alla fine degli anni ’70 - il convoglio poteva anche scivolare all’indietro visto che la tratta ferroviaria presenta una pendenza".
La nota dell'Orsa, poi, elenca una serie di incidenti e pericoli scampati che mai sono stati resi noti solo perchè nessun danno fisico è stato riportato dal personale coinvolto. Ma la denuncia più grave, l'Orsa la lancia verso la sicurezza inesistente nei quotidiani trasporti dei treni della Circum. Si legge di infiltrazioni d'acqua nelle gallerie e di binari poco stabili, tantè che spesso i macchinisti sono costretti, su determinati tratti di linea, a ridurre notevolmente la velocità del treno per evitare probabili incidenti.
La nota termina con una lecita domanda: "Perché non vengono effettuati i lavori opportuni per migliorare la sicurezza e anche la regolarità del servizio ferroviario?".