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In Italia vi è assoluta necessità di medici veterinari


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Da qualche anno, il settore zootecnico è chiamato a fare i conti con un'importante e, per certi versi preoccupante, riduzione del numero di medici veterinari. Se finora il problema è stato sottovalutato, è pur vero che si tratta di una "crisi" capace di coinvolgere più livelli. Dalla filiera agroalimentare all'università, passando per i consumatori e, naturalmente, gli animali. Per fortuna, le domande di iscrizione alle facoltà veterinarie non hanno conosciuto flessione. Anzi, sono sempre di più i neolaureati che decidono di orientarsi verso la cura degli animali da compagnia. E dov'è il problema allora?
Prendersi cura degli animali è un dovere
Se fino a qualche anno fa i comportamenti al limite della sufficienza riguardavano la maggior parte delle persone, oggi una maggior sensibilità porta i proprietari di cani, gatti e altri animali da compagnia ad acquistare prodotti di qualità specifici. E non parliamo soltanto di alimenti, ma anche di articoli per l'igiene e per la salute dei nostri amici a quattro zampe. All'aumento della domanda, ha fatto seguito un deciso incremento dell'offerta. E per risparmiare senza rinunciare alla qualità, è possibile affidarsi a siti web come Redcare, sui quali è possibile trovare tutto ciò che occorre a prezzi più che convenienti. Redcare è un'azienda che propone farmaci da banco, integratori alimentari, prodotti di bellezza, articoli dedicati al benessere, ma anche un'ampia scelta di prodotti afferenti la veterinaria. Oltre alla spedizione a domicilio, lo shop garantisce un'ampia fornitura dei migliori prodotti in ambito veterinario, tra cui soluzioni ad hoc pensate per risolvere i problemi di salute più diffusi (carenze vitaminiche, aggressività, sovrappeso, infezioni e così via) e dedicate all'igiene (dentifrici, shampoo, creme, etc).
Quella del veterinario è una figura imprescindibile
Nelle abitazioni degli

italiani abbondano cani, gatti e specie esotiche, così come nelle aree rurali non mancano ovini, bovini e suini. L'ultimo a lanciare l'allarme relativo alla scarsità di figure professionali è stato Marco Colombo, vicepresidente ANMVI (Associazione nazionale medici veterinari italiani) con delega al settore degli animali da reddito. Secondo l'ANMVI, a pesare su tale carenza sarebbe lo scarso assortimento dei neolaureati. Se fino a 20-30 anni fa non mancavano i figli di contadini e allevatori, naturalmente orientati verso il mondo dell'allevamento, oggi mancano gli specializzandi in questo settore. Del resto, i test d'ingresso alle facoltà veterinarie non fanno che privilegiare chi viene dalle città e possiede una buona cultura generale. Pertanto, a spuntarla sono quasi sempre i liceali, a scapito dei ragazzi che provengono dalle aree rurali che, per storia familiare, sarebbero orientati verso la zootecnia.
La soluzione al problema

A confermare la tesi è Gaetano Oliva, docente di clinica medica veterinaria presso l'università Federico II di Napoli, secondo cui la veterinaria soffrirebbe particolarmente il numero chiuso. Inoltre, secondo Oliva, a condizionare i nuovi iscritti sarebbero "le campagne informative che annoverano gli allevamenti intensivi tra le cause dell'inquinamento". La soluzione al problema? Al momento, appare difficile la creazione di corsi dedicati agli animali da allevamento. Il corso di veterinaria continuerà ad essere generalista com'è sempre stato, sperando che il mercato possa riequilibrarsi da solo, magari grazie ad una specializzazione che valorizzi i percorsi in ambito zootecnico, creando una maggiore sinergia col territorio.


venerdì 31 marzo 2023 - 11:42 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

 



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