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In crescita i dati del gioco problematico. Molise tra le prime regioni in Italia


Le ultime indagini del settore parlano dei giovani italiani come tra i più a rischio per l’insorgenza di dipendenze. È Aida Romagnuolo il nuovo Presidente del Comitato consultivo sul fenomeno del gioco d’azzardo e della relativa dipendenza del Consiglio Regionale del Molise. 13 i voti favorevoli per il consigliere eletto in quota Fratelli d'Italia, che ha dichiarato a PrimoNumero: "Purtroppo il gioco d’azzardo rappresenta una piaga sociale e il nostro Molise è tra le prime regioni d’Italia ad essere interessata da questo fenomeno. Il mio impegno, come sempre, sarà massimo".
Parole forti, senza ombra di dubbio, che meritano però un’analisi approfondita. Perché da un lato è vero che nel gioco d’azzardo possono nascere comportamenti problematici e dipendenze, oltre che nascondersi pericolosamente attività illegali e criminali, ma è altrettanto vero che è sbagliato e profondamente errato fare di tutta un’erba un fascio. Ci si dimentica, infatti, di alcuni fattori: dell’esistenza di un gioco pubblico e legale che è anche responsabile, sicuro e trasparente, ci si dimentica delle migliaia di lavoratori e professionisti che trovano un’occupazione in questo settore, ci si dimentica delle entrate erariali garantite ogni anno alle casse dello stato.
Nonostante tutto, quello della dipendenza da internet è un argomento da non sottovalutare e che, infatti, viene tenuto in grande considerazione dalle aziende e dagli enti del

settore. Una considerazione che è anche aumentata in seguito alla pubblicazione del report messo a punto dall’istituto di fisiologia clinica del Cnr insieme all’Università di Padova e akka Flinders University. Come spiega questo sito, che ha analizzato i dati, lo studio guardava ai comportamenti di 90 mila adolescenti, di età compresa tra i 15 e i 16 anni, residenti in 30 nazioni d’Europa. Quello che è emerso è che il 23,9% degli italiani sono ad alto rischio di gioco problematico, per una percentuale pericolosamente superiore rispetto alla media europea.
Il gioco problematico è la vera emergenza - fa sapere il Sapar attraverso una nota - questo il vero problema da non sottovalutare per la salute dei nostri giovani. Nelle sale gioco, com’è risaputo, è vietato l’ingresso ai minori per i quali, invece, non vige nessun controllo quando utilizzano i videogiochi, anche online. Alla luce di questi dati lo stesso distanziometro risulta evidentemente una misura inutile e anche ridicola. Il ‘gaming problematico’, come dimostrano gli ultimi report, è la vera emergenza”.
In che modo, allora, combattere questa deriva? Secondo gli analisti di Giochidislots, è fondamentale proporre un modello di gioco responsabile e sicuro, fatto di abitudini sane e di assistenza, ma altrettanto importante è parlare gli utenti, informarli. E, soprattutto, evitare di fare di tutta l’erba un fascio.


giovedì 21 aprile 2022 - 08:06 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

 



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