Intanto Braglia porta la squadra in ritiro a Chianciano per preparare la trasferta di Livorno
Era difficile prevedere un inizio di stagione così travagliato in casa stabiese. Le complicazioni per Braglia e per la squadra in questo avvio di campionato sembrano non avere fine: alla crisi di risultati che non rispecchia i meriti reali delle vespe sul campo, si sono aggiunti, in ordine di tempo, il deferimento di Palazzi con rischio di penalizzazione ulteriore dopo il -1 già sancito in estate, la fuga misteriosa della promessa mai sbocciata Savio Nsereko e ieri l'addio al calcio del difensore Cesar, nostalgico del suo Brasile.
La situazione di Savio appare quanto mai complessa, dal momento che, dopo l'sms di addio inviato a Braglia mercoledì scorso, si sono perse completamente le sue tracce ed anche il suo procuratore Patrick Bastianelli e i familiari brancolano nel buio, non avendo sue notizie ormai da una settimana. Nella giornata di ieri il dg Clemente Filippi si è recato presso il Commissariato di Polizia di Castellammare per denunciarne la scomparsa e la Procura della Repubblica di Torre Annunziata aprirà un'indagine su questo caso misterioso. Per Savio, 22enne tedesco di origini ugandesi, non si tratta, però, di un caso isolato: nell'ottobre 2010, infatti, quando era al Monaco1860 (serie B tedesca), fuggì senza preavviso e fu ritrovato dopo otto giorni a casa della sorella. Il suo club di appartenenza all'epoca rescisse il contratto al ragazzo e molto probabilmente questo iter si ripeterà anche da parte della società di via Cosenza, come già annunciato in conferenza dal patron Franco Manniello: "Savio non possiede quei valori etici e professionali che possano consentirgli di far parte della nostra famiglia - ha affermato il presidente - E' importante che il gruppo sia coeso e che non vi siano problemi all'interno dello spogliatoio".
La faccenda di Cesar, invece, rappresenta un fulmine a ciel sereno per le vespe, anche se le modalità con cui si è sviluppato il suo addio sono ben diverse rispetto alla fuga misteriosa di Savio: la "saudade", ossia la nostalgia della terra d'origine che caratterizza i brasiliani, rappresenta in
fatti un fenomeno particolarmente diffuso nel calcio italiano. Emblematico, in tal senso, è il recente caso di Adriano Leite Ribeiro, il quale dopo la ribalta mondiale conquistata a suon di gol con Parma e Inter, ha interrotto la sua avventura con la Roma per tornare in patria, ponendo fine alla sua carriera ad alti livelli a soli 28 anni. Nel caso di Cesar, il comportamento del difensore carioca ex Padova, il quale ha confessato con le lacrime agli occhi di non essere più in grado di reggere i ritmi serrati di allenamenti e ritiri, ha reso l'addio meno traumatico: il presidente Manniello, infatti, ha speso parole di elogio per le doti umane del ragazzo, che ha rinunciato ad un contratto importante ed ha affermato di non avere intenzione di rubare soldi alla società. Resta l'amaro in bocca per la lacuna che la partenza del difensore lascia nella rosa: il suo acquisto, ufficializzato appena due settimane fa, doveva rappresentare un valore aggiunto importante per un reparto difensivo dotato di elementi con poca esperienza nella serie cadetta. L'esplosione di De Bode e le ottime prestazioni di Maury per ora consentono a Braglia di sopperire a questa improvvisa mancanza, ma a gennaio è prevedibile un ritorno repentino sul mercato alla ricerca di un difensore e di un'ala che possano sostituire i due illustri partenti.
Nel frattempo, la squadra ha ripreso ieri gli allenamenti in vista della delicata trasferta di Livorno in programma sabato prossimo. A sorpresa, a partire da domani, Braglia porterà i suoi ragazzi in ritiro a Chianciano, in provincia di Siena, per tenere il gruppo lontano dalle tensioni che i recenti avvenimenti hanno inevitabilmente generato. Saranno da valutare le condizioni di Maury e Dicuonzo, usciti malconci dalla sfida contro il Brescia, ma che sembrano recuperabili per sabato, e soprattutto saranno da tenere d'occhio i progressi fisici di Sau (che potrebbe avere chance di esordire dal primo minuto in Toscana) e di Molinari, il cui tasso di esperienza diventa ancor più necessario dopo la partenza del brasiliano Cesar.