Nella catena dei monti Lattari, una propaggine dell’Appennino meridionale che si distende sul mar Tirreno nell’insenatura del golfo di Castellammare di Stabia, si delinea, a ridosso del monte Faito, monte Pendolo. Il colle si presenta in diverse forme geometriche se lo si osserva da determinati luoghi del territorio vesuviano stabiese.
E’ una piccola montagna suggestiva e verdeggiante che culmina a punta sulla vetta se il punto d’osservazione si trova sulle marine della città delle acque. Certe volte il suo aspetto e la sua posizione sembrano la base di collegamento tra il cielo e la terra.
Ebbene questa montagna è stata al centro di alcuni fenomeni curiosi.
I fatti che mi accingo a trattare e a narrare hanno il solo scopo di ottenere qualche riscontro e delle risposte specialmente da coloro che si definiscono e sono dei ricercatori scientifici. Premetto che dopo dieci anni non esiste ancora un rapporto scientifico convincente dopo che tali episodi sono stati sottoposti, su altri canali d’informazione, agli addetti ai lavori.
Questa la cronaca:
27 Dicembre 1998: una splendida e fresca giornata di sole. Ore 15,40. Squilla il telefono e la voce concitata di Alberto Maglioccola, un carissimo amico esperto di elettronica ed informatica, mi ordina di correre immediatamente sul balcone e guardare verso la vetta del Monte Pendolo.
Apro velocemente le imposte del terrazzino e osservo la sagoma triangolare del monte e la croce posta sulla cima. Il sole d’inverno ha già raggiunto la volta celeste del lato occidentale della città e illumina chiaramente tutta la zona della conca stabiese e il profilo delle montagne.
Alberto continua a ripetermi nel cordles di guardare attentamente la sommità della croce e riferirgli se riesco a vedere qualcosa di strano che si diffonde dal simbolo del Crocifisso nelle profondità del cielo…
Io non vedo nulla anche se il fatto comincia a incuriosirmi non poco.
“ E’ svanito da un paio di minuti, però sono riuscito a scattare qualche foto e a fare un brevissimo filmato di circa mezzo minuto”. dice Albertone, come uso confidenzialmente chiamarlo da quando era un giovane studente che si nascondeva dietro una montagna di fili, transistor, valvole, radio, televisori, circuiti stampati e apparecchi vari che costruiva e modificava continuamente quando abitava nella sua casa di Via Cosenza a Castellammare di Stabia.
Ma raccontiamo quello che è avvenuto con l’aiuto delle immagini. Il giorno 27 dicembre 1998, alle ore 15,30, è comparso un fascio di colore grigio sulla croce che si trova sulla vetta di monte Pendolo, una collina che sovrasta Gragnano e la città di Castellammare di Stabia, dove il monte assume la forma di un triangolo equilatero. La montagna è alta oltre 600 metri e la croce di metallo posta sulla vetta misura 15 metri di altezza. Il fenomeno è continuato ad essere visibile per ben cinque minuti e non si è più manifestato. L’avvenimento è stato distinguibile a Gragnano direttamente dall’abitazione dell’autore delle immagini. Infatti il monte Pendolo è situato a sud ovest rispetto alla sua casa e il sole al momento della comparsa dello strano fenomeno si trovava dietro la collina nella direzione del golfo di Castellammare di Stabia.
L’emanazione del raggio sicuramente avrà un significato: è un segnale premonitore? E’ un fenomeno paranormale? E’ una indicazione divina? E’ una emanazione astrale? e poi perché quel colore grigio?
Sono tanti gli interrogativi che accomunano intuito e ragione a trovare una spiegazione plausibile, vista e considerata l’entità del fenomeno stesso che documentiamo con fotogrammi e filmato.
Perché quel raggio che arriva dalle profondità del cielo di dicembre va a congiungersi con la Croce di monte Pendolo?
Perché la Croce di monte Pendolo si presentava come la sorgente di quel fascio che si proiettava per chilometri nella volta celeste?
Perché quel raggio di energia cosmica , quella cosa, si è manifestata proprio dall’alto verso la Croce della montagna stabiese?
Certo in tutta l’evidenza del fenomeno si potrebbe anche configurare una valenza celeste, ma di che natura?
Se si trattasse di una valenza divina potrebbe anche riferirsi al bisogno di una rinnovata spiritualità e alla necessità della ricerca del sacro che l’umanità anela da qualche tempo. Allora quel raggio di luce ambrata (p
erché poi non chiara, bianca…) che significato potrà avere e quale messaggio nasconde…?
Il fenomeno è durato all’incirca 5 minuti. Ora dopo 10 anni dalla sua comparsa e che vediamo finalmente documentato nelle immagini che Stabia Channel propone ai suoi visitatori, quali emozioni possono suscitare, quali sorprese scientifiche, religiose e di fisica si potranno eventualmente confutare?
L’evento straordinario dell’apparizione di quel raggio sulla Croce di monte Pendolo quale messaggio potrà rivelare?
Perché proprio questa collina, per certi tratti a forma anche di piramide, è stata al centro e al manifestarsi di altri inspiegabili fenomeni? Ne citiamo ancora due.
1978 Castellammare di Stabia ore 23,50 di una notte del mese di ottobre.
M.A. sta osservando il cielo stellato quando la sua attenzione si trattiene su una “luce” che avanza in direzione nord-sud e la sua velocità non è tanto sostenuta. Pertanto lo sguardo del nostro osservatore si sofferma a seguire tutta la traiettoria della “lampadina da 1000 watt” – così la definisce- che solca l’arco di cielo e va ad “atterrare” sulla cima del Pendolo nei pressi della Croce dove si nota un riverbero rossastro per una decina di secondi. Tutto il fenomeno, dall’avvistamento alla caduta, avviene in una quarantina di secondi. L’episodio si conclude così senza nemmeno un principio di incendio che possa dar adito a ovvie supposizioni quali un razzo, un colpo di fuoco d’artificio, un fuoco pirotecnico (biancale) agganciato a un miniparacadute, altro?
Da notare, a detta del testimone, che prima del verificarsi di tale fenomeno non c’era stata nessuna evenienza delle cause possibili che avessero potuto suffragare le ipotesi menzionate.
1999 – 12 luglio –ore 00,45 Esperienza personale di chi scrive.
La notte è calda. Sulla sdraio del mio terrazzino di casa volgo le spalle al Vesuvio e osservo la forma di Monte Pendolo che si staglia appena nel chiarore artificiale che emanano le luci della città.
All’improvviso la mia attenzione è attratta da una strana luce, una sorta di lampada che si muove lentamente verso la direzione del monte Pendolo.
In quel momento penso di rientrare in camera e prendere macchina fotografica e telecamera, ma avrei fatto rumore e potevo svegliare chi già dormiva in casa. E poi, se nel frattempo fosse sparita?
Allora decido di osservare con attenzione il fenomeno. Passano i secondi e per un motivo inspiegabile non riesco a determinare nemmeno per approssimazione a quale distanza si trovi l’oggetto. Mi sembra tanto vicino e tanto lontano. La “luce” dalle dimensioni e la forma di una trottola continuava lentamente ad avvicinarsi alla vetta del monte Pendolo. Per 3 minuti il contatto visivo è stato ben visibile. In quei momenti ho pensato che si trattasse di un Ufo, una luce itinerante trainata da qualche vettore. Il fatto di per se incomprensibile era che la “luce” appariva molto scintillante, anzi bianchissima e non aveva alcuno strascico chiomato né riverberi. Quando cominciò a scendere sulla verticale della Croce del Pendolo, dopo un paio di “centimetri” di calata, si spense, ovvero scomparve dal mio punto di osservazione.
Sono certo della realtà fisica e temporale del fenomeno di cui sono stato spettatore. E’ stato un evento ignoto e affascinante vedere quella “cosa” luminosa e non irradiante nell’oscurità della notte. Una realtà oggettiva dalle dimensioni di un lampioncino viaggiante nello spazio - tempo di 180 secondi.
Certamente è stata una occasione curiosa, bizzarra, illogica per quello oggetto luminoso che come una trottola volante sorvolava il cielo in direzione nord sud.
In effetti non avendo un bagaglio scientifico e specifico non sono stato in grado di valutare il fenomeno sotto questo aspetto, ma ho potuto valutarlo a seconda del “mio” livello culturale…
Questi i fatti e gradiremmo cercare anche delle spiegazioni su tutto ciò che risulta misterioso negli episodi descritti e in special modo su quello documentato con le immagini.
La rubrica del “MURO” di www.StabiaChannel.it potrà rivelarsi come la vetrina ideale per le opinioni a confronto.
Un ringraziamento particolare va al caro amico Alberto Maglioccola per le immagini che ha girato e che documentano lo strano fenomeno del raggio inspiegabile apparso sulla Croce di monte Pendolo.