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Guidonia, due gli agguati in poche ore ''Volevamo stuprare un'altra ragazza''

La confessione di uno dei fermati. ''Volevamo divertirci'' E a Fiumicino spuntano i fan del violentatore di Capodanno.


"Avevamo bevuto, avevamo deciso che ci saremmo divertiti: uno di noi l'ha violentata due volte, quella ragazza. Ci avevamo già provato, quella sera. Poche ore prima avevamo tentato di aggredire un'altra coppietta, ma era andata male". Mirel, 21 anni, il romeno più giovane del branco degli stupratori di Guidonia, ha confessato così la violenza brutale di quei ragazzi insospettabili venuti dall'Est. Ragazzi che di giorno si sfiancavano in tuta blu, manovali e benzinai, e la notte si trasformavano in rapinatori. È l'unico ad aver confessato, dopo essere stato bloccato e arrestato dai carabinieri del Nucleo investigativo di Roma che per quattro giorni hanno dato la caccia alla banda degli stupratori.

Non erano cinque, i componenti del branco, ma quattro. Mirel lo ha spiegato così: uno degli incappucciati ha abusato due volte di lei. "Poche ore prima - dice nell'interrogatorio - avevamo rapinato altri due giovani che si erano appartati lì vicino. Avevamo deciso di violentare la ragazza, ma siamo stati costretti a lasciar perdere perché la loro auto, una Ford Ka, era troppa piccola: non saremmo riusciti a chiudere il suo ragazzo nel bagagliaio. Così quando abbiamo visto la Fiesta l'abbiamo fatto: abbiamo bloccato il ragazzo e lo abbiamo chiuso dietro. Poi, a turno, abbiamo violentato la donna dentro l'auto. Io gliel'avevo detto che era una follia, avevo detto di non farlo. Nessuno mi ha dato retta".

Mirel Huma e Marcel Cristinel Coada si erano nascosti in un appartamento di Tivoli, in un altro i due fratelli Ciprian e Lucian Trinca. I primi due sono stati bloccati mentre fuggivano a bordo della Bmw di Anton Ionut, accusato di favoreggiamento insieme a Mugurel Goia: "Ma non sapeva perché volessero scappare - racconta la fidanzata di Anton, Miruza - si è solo offerto di dare loro una mano. Se avesse saputo perchÃ

© volevano fuggire li avrebbe riempiti di botte, altro che aiutarli. Pensi che è figlio di un procuratore della Repubblica, in Romania, un giudice che si occupa di violenze sessuali".

Ieri è stata chiesta al Gip la convalida dei fermi dei sei romeni. A firmare il provvedimento sono stati il procuratore Luigi De Ficchy e il sostituto Marco Mansi, lo stesso pm che ha indagato sulla controversa vicenda degli abusi sessuali ai bambini della "Olga Rovere" di Rignano Flaminio.

"Questi criminali devono scontare la pena nel loro paese - ha detto ieri il ministro degli Esteri, Franco Frattini - e la Romania lo deve accettare. Senza puntare il dito su nessuno, un criminale è un criminale ma ci sono dati statistici, è dalla comunità romena che viene gran parte di coloro che commettono reati in Italia". In serata ha ricevuto una telefonata del suo collega omologo romeno, Cristian Diaconescu, che ha espresso "profonda costernazione per l'orribile stupro e le violenze commesse da sei cittadini romeni". E Diaconescu ha rinnovato "la piena disponibilità di Bucarest" a collaborare per "contrastare con decisione i fenomeni criminali di cui si rendessero responsabili, in Italia, cittadini rumeni".

Il ministro della giustizia, Angelino Alfano, ha invece annunciato un emendamento al disegno di legge sulla sicurezza per prevedere il gratuito patrocinio per le vittime delle violenze sessuali.

A Fiumicino, intanto, gli amici di Davide Franceschini, il ragazzo arrestato per lo stupro durante la festa di Capodanno alla Fiera di Roma, hanno esposto striscioni per difenderlo: "Chi parla male di te non ti conosce". "Chi è che non beve un goccetto, in una festa in discoteca?", dice uno di loro. E poche ore prima dello stupro Franceschini era stato intervistato da Studio Aperto: "Divertitevi, ma non fate cavolate".


giovedì 29 gennaio 2009 - 10.08 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

 



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