Era stata condonnata a 7 anni di carcere per associazione a delinquere, finalizzata alla coltivazione di sostanze stupefacenti, ma da 9 mesi era irreperibile. Ma ieri mattina, Annamaria Molinari, moglie del pluripregiudicato Leonardo Di Martino (ritenuto a capo dell’omonimo clan gragnanese) si è consegnata al carcere di Pozzuoli. Dovrà ora scontare altri cinque anni di reclusione, dopo la sentenza emessa lo scorso luglio dai giudici della Cassazione di Roma.
Annamaria Molinari, 54 anni, fece perdere le proprie tracce subito dopo l’arresto del figlio Michele, anch’egli finito in manette nell’ambito della stessa inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. Tutto partì
; dalle indagini relative al caso “Golden Goal” su un giro di scommesse truccate. Un filone di quell’inchiesta rimandava invece direttamente ai rapporti tra i clan D’Alessandro di Castellammare e i Di Martino, legati in maniera particolare al traffico di sostanze stupefacenti e alla marijuana che il clan di Gragnano doveva far arrivare in tutti i mercati di droga della Campania. Secondo i magistrati Annamaria Molinari aveva un ruolo determinante in questo affare, e così fu condannata a 7 anni di reclusione (di cui due già scontati). Ieri mattina così, dopo nove mesi di latitanza, la moglie di Di Martino si è consegnata al carcere femminile di Pozzuoli, dove si trova tuttora reclusa.