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Gragnano - Rischio sfiducia per il sindaco Paolo Cimmino

Le ultime polemiche relative al degrado dei parchi comunali e al rimpasto di giunta annunciato dal sindaco avrebbe fatto storcere il naso a diversi consiglieri comunali di maggioranza.

di sr


Rischio sfiducia per il sindaco Paolo Cimmino. E’ un fine settembre particolarmente tribolato, quello che si sta vivendo nel palazzo comunale di via Vittorio Veneto. Le ultime polemiche relative al degrado dei parchi comunali, ma soprattutto il rimpasto di giunta annunciato la scorsa settimana, avrebbe fatto storcere il naso a diversi consiglieri comunali di maggioranza. Quanto basta per aprire un dialogo con le forze di opposizione e valutare se esistono in aula i numeri per una mozione di sfiducia al sindaco.

Servirebbero 3 firme dalla maggioranza per chiudere anticipatamente la seconda esperienza amministrativa a guida Cimmino. La prima fu bruscamente interrotta a causa proprio della rottura con una parte della ex maggioranza, sfociata poi con le dimissioni presentate davanti al notaio dalla maggioranza dei consiglieri. Cimmino però si ricandidò e vinse di nuovo le elezioni, superando al ballottaggio la coalizione centrista di Patrizio Mascolo. Adesso i nuovi dissapori interni non fanno dormire sonni tranquilli al sindaco, che a breve potrebbe convocare una riunione di maggioranza per fare

il punto della situazione. Intanto non si ferma il pressing delle opposizioni sui temi caldi amministrativi.

“Abbiamo segnalato la critica situazione dei giardini della bellezza di via Vittorio Veneto diversi mesi fa – si legge in una nota firmata da Patrizio Mascolo, Silvana Somma, Salvatore Castrignano, Anna Delle Donne, Giovanni Sorrentino e Antonio De Angelis, consiglieri del gruppo Uniti per Gragnano – e salvo uno sporadico intervento nulla è stato fatto per porre fine allo stato di incuria e abbandono dell’area. In questi due anni – continuano – è mancato il controllo del territorio e la città è stata abbandonata a sé stessa, aumentando inoltre il gap tra il centro e le periferie. I fallimenti sono tanti ed evidenti, c’è bisogno di una svolta”. I rappresentanti della minoranza cercano adesso di ricevere una sponda dai dissidenti della maggioranza e, in particolare, da chi non è sembrato entusiasta (per usare un eufemismo) dal rimpasto di giunta messo a punto da Cimmino, con l’ingresso nell’esecutivo di Chiara Caso e Simona Iozzino.


mercoledì 26 settembre 2018 - 15:06 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

 



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