Il presepe napoletano doc in mostra permanente nella chiesa madre del Corpus Domini di piazza Aubry o nel nascituro museo della pasta. È il progetto intorno al quale stanno lavorando Comune e Pro Loco, dopo i riconoscimenti di caratura internazionale giunti alla città per le mostre dei maestri gragnanesi Alfonso Cuomo e Luca Manzi. Sull’opera, che sarà pronta nei prossimi mesi, sta già lavorando Alfonso Cuomo, recentemente premiato dall’associazione “Amici dei presepi d’Italia” ed espositore in varie mostre, tra cui quelle di Marsiglia (Francia), Gottingen (Germania), Conzano (Piemonte) e nella chiesa di San Severo al Pendino di via Duomo, a Napoli. “Vogliamo far conoscere la città di Gragnano non solo per la pasta e il vino, ma anche per l’arte presepiale – afferma Cuomo -. Sono più di 10 anni ormai che le nostre rappresentazioni espatriano anche al di là dei confini nazionali e credo sia opportuno far avvicinare le nuove generazioni a questa forma d’arte unica nel suo genere”. Una passione innata quella di Cuom
o, che ha studiato da autodidatta e si è specializzato nella creazione e produzione di pastori antichi. “Un grazie particolare va allo scenografo gragnanese Luca Manzi – continua -, visto che questo connubio artistico ha dato come risultato finale non solo l’apprezzamento di associazioni specializzate nazionali ed internazionali, ma ha attratto anche i lusinghieri giudizi dei critici del ramo”. Da qui il progetto della realizzazione del presepe artistico monumentale, che si aggiunge alla realizzazione di una scuola di formazione per modellatori e scenografi con sede nella suggestiva Valle dei Mulini. “Queste iniziative – afferma il presidente della Pro Loco Sabatino Ruggiero - intendono divulgare un patrimonio di tradizioni, di cultura, di tecniche artistiche specialistiche che si muovono sul solco della grande arte presepiale napoletana. Ci sarà una ricca selezione di esemplari moderni realizzati da maestri artigiani che si muovono sul solco della tradizione antica e contraddistinti da singolari capacità ritrattistiche”.