Cronaca

Gragnano - Omicidio 17enne, ecco i primi arresti: fermati due giovanissimi. Ma la caccia all'uomo non è conclusa

Dopo il primo fermo di ieri, arriva un altro arresto nella giornata di oggi. Si tratta di C.D.L e M.A., di 20 e 21 anni

di genesp


Il cerchio si stringe dopo l'omicidio del 17enne Nicholas Di Martino a Gragnano. Le forze dell'ordine, dopo aver fermato il primo presunto responsabile (vicino agli ambienti della mala dei Monti Lattari), hanno arrestato un altro giovanissimo nella giornata odierna. In carcere sono finiti C.D.L. e M.A. rispettivamente di 20 e 21 anni. Nel mirino degli investigatori però ci sono circa 10 ragazzi, fra cui alcuni minorenni che sarebbero stati identificati dalle telecamere di videosorveglianza. A dare un prezioso contributo nelle indagini (coordinate dalla DDA) potrebbe essere Carlo Langellotti, 30enne di Gragnano che era in compagnia del 17enne al momento della morte. Le sue condizioni sono in miglioramento e presto sarà ascoltato per tentare di ricostruire gli ultimi momenti di vita di Nicholas Di Martino.

Il nodo da sciogliere riguarda sicuramente il movente. Gli investigatori sono orientati su uno screzio fra gruppi di ragazzi che poi è finito nel sangue. Per questo motivo le indagini si stanno concentrando anche su una rissa che ci sarebbe stata a Castellammare di Stabia qualche giorno prima del raid mortale. Una rissa che sarebbe poi continuata in

via Vittorio Veneto dove Nicholas ha incontrato la morte. Il timore è che adesso possa esserci una ripercussione fra le famiglie criminali della zona. Il 17enne ucciso era il nipote di Nicola Carfora, ergastolano, e figlio di Maria Carfora, arrestata per motivi passionali qualche mese fa. In più, uno dei giovanissimi fermati, sarebbe anche vicino agli ambienti della criminalità organizzata. Per questo è ancora prematuro scartare qualsiasi tipo di ipotesi relativa al movente.

La dinamica, tuttavia, sembra chiarita. Il 17enne sarebbe giunto in via Vittorio Veneto in compagnia di Langellotti. Qui avrebbe incontrato il suo assassino, accompagnato da alcuni complici. Prima un diverbio verbale e poi l'aggressione con Nicholas che viene colpito alla gamba e Langellotti all'addome. Quest'ultimo, nonostante le ferite, ha accompagnato con la propria vettura il 17enne in ospedale dove è giunta quasi senza vita. Poche ore dopo il raid, inoltre, alcuni colpi di pistola sono stati indirizzati alla macchina di un 20enne che, secondo una tesi non ancora confermata, avrebbe aiutato l'assassino a scappare. Il collegamento fra i due casi regge ancora.


mercoledì 27 maggio 2020 - 10:33 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

 



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