Cronaca

Gragnano - La tragedia di Alessandro, domani i funerali. Il vescovo: «Quale è la nostra responsabilità? Nessuno può lavarsi le mani»

Le parole di Mons. Alfano: « Uniamoci, prima che sia troppo tardi.» Lutto cittadino: ogni attività sarà sospesa dalle 10 alle 14.

di Davide Soccavo


Tutta la città di Gragnano è raccolta in preghiera. Domani alle ore 11, presso il Chiostro di Sant’Agostino, si terranno i funerali di Alessandro, il giovane vittima di cyberbullismo che ha sconvolto la comunità. Il sindaco ha già proclamato il lutto cittadino e ogni attività sarà sospesa dalle ore 10 alle ore 14 di domani 7 settembre 2022. Sulla vicenda è intervenuto il vescovo Mons. Francesco Alfano, il quale ha scritto una lettera ai fedeli: Carissimi,

ho sentito forte in queste ore, l’esigenza di comunicare con voi tutti, il mio cuore è abitato da sentimenti combattuti e contrastanti.

Abbiamo assistito ancora una volta ad una tragedia che continua a lasciarci senza parole: siamo tutti sconvolti, emotivamente e moralmente. La morte di un ragazzo, che si stava appena affacciando alla vita, è sempre innaturale, crudele e insensata. Quando ad essa sono legati moventi dettati dalla violenza verbale e psicologica da parte di altri adolescenti e giovanissimi, gli stessi che dovrebbero condividere la bellezza della stagione dei sogni, ci rendiamo conto che l’allarme è suonato e non possiamo far finta di nulla.

Quale è la nostra responsabil

ità? Nessuno può lavarsi le mani. Occorre mettersi in ascolto gli uni degli altri, facendoci, al tempo stesso, promotori di azioni concrete e compagni di viaggio delle nuove generazioni: si affacciano in un mondo che non hanno ancora conosciuto e che troppo presto si mostra insidioso e pericoloso, addirittura mortale. Rivolgo un appello, con tutto l’amore che ho, alla comunità e alle istituzioni. La scuola, la politica, la Chiesa. Uniamoci, prima che sia troppo tardi. Cerchiamo di capire, senza giudicare; di sostenere e non di additare. Siamo chiamati a praticare un’educazione sentimentale che offra ai giovani nuovi modelli e percorsi formativi capaci di sradicare pregiudizi e stereotipi di genere, non con l’atteggiamento del maestro, ma con la vicinanza del fratello maggiore. Nei luoghi di incontro e di aggregazione, siano dunque previste figure professionali specializzate nella relazione con l’altro, capaci di mediare, accompagnare ed intuire.

A Dio, come figli che non perdono la speranza anche nel momento della prova, affidiamo l’anima chi ci ha preceduto nell’incontro con Lui: il suo infinto amore di Padre faccia sentire quel calore dell’abbraccio, che sulla terra si è spento troppo in fretta.


martedì 6 settembre 2022 - 23:43 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

 



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