Il day after seguito alla conferenza stampa congiunta indetta da Immacolata Perrella e Carmine Fienga, rispettivamente dirigenti scolastici degli istituti “Fucini-Roncalli” e “Giuseppe Ungaretti”, non ha smorzato la polemica plessi scolastici che si annuncia, anche per i prossimi giorni, ancora più aspra. La questione centrale resta la sostanziale spaccatura registratasi intorno alla proposta di dimensionamento, o accorpamento che dir si voglia, presentata dall’assessore alla cultura Antonio Di Martino, con delibera di giunta dello scorso 31 dicembre, che prevede a partire dall’anno scolastico 2016/2017 la costituzione di tre istituti comprensivi – Ungaretti-Siani, Roncalli e Fucini – in sostituzione dei tre circoli didattici attuali e del comprensivo “Fucini-Roncalli”. A tuonare contro questa impostazione, come detto, i presidi di “Fucini” e “Ungaretti” che hanno pesantemente contestato il progetto di rimodulazione delle istituzioni scolastiche cittadine, denunciandone da un lato l’assoluta incongruità geografica – dal momento che, secondo i presidi, andranno ad essere accorpati tra loro plessi appartenenti a parti distanti della città – e dall’altro la contraddizione in termini formativi visto che, sostengono i dirigenti Perrella e Fienga, gli alunni saranno costretti a spostarsi in sedi diversi, in aperto contrasto con quella che è la logica degli istituti comprensivi che, al contrario, tendono a concentrare in un’unica struttura i diversi passaggi formativi. Tuttavia, a contrastare il fronte del no espresso dalla dirigenza degli istituti “Fucini” e “Ungaretti” sono state Angela Renis ed Elena Cavaliere, la prima preside del II circolo didattico di via Vittorio Veneto la seconda di quello Stagli-Parco Imperiale che, al contrario, hanno espresso parere favorevole per il piano promosso dall’amministrazione comunale. “Francamente – hanno dichiarato – appare assai sterile la polemica che si sta innescando nelle ultime ore. Tutti i dirigenti di circolo sono stati formalmente invi
tati dall’amministrazione, in data 23 novembre, a presentare proposte migliorative. Dall’incontro svoltosi in biblioteca comunale venne fissata la scadenza del 1 dicembre, termine ultimo per inoltrare suggerimenti all’ente. Perché – proseguono le dirigenti – all’epoca nessuno di quelli che oggi con tanto clamore protestano si sono fatti avanti sostenendo idee che migliorassero la qualità dell’offerta formativa a Gragnano? A titolo personale e di tanti che condividono il mio modo di operare – ha chiarito Elena Cavaliere del III circolo – chiedo innanzitutto scusa agli utenti, alle famiglie e ai ragazzi per i toni che ha assunto la questione e che possono far indurre a credere che tra professionisti dell’educazione si discuta e si parli di politica scolastica con modalità non consone alla civile convivenza e al dovuto rapportarsi per il raggiungimento del bene comune. Infine – conclude la Cavaliere – mi corre l'obbligo di chiarire che qualsiasi sia l’esito della proposta sarà da me accettato nel modo più sereno e non in termini di lotta , guerra e/oopposizione provenienti da chi non la pensa come me. vSulla delicata questione relativa alla riorganizzazione dei plessi cittadini, alla quale si legano, è bene ricordarlo, le sorti di circa 4000 mila alunni è intervenuto anche l’assessore al ramo Antonio Di Martino. “Gragnano è forse l’unica città d’Italia – ha dichiarato l’assessore – che ha due scuole medie (il riferimento naturalmente è all’istituto “Fucini-Roncalli ndr) inquadrata nella stessa organizzazione di plesso. Lo spirito della riorganizzazione è quello di dare, contrariamente a quanto sento dire in giro, centralità a “Ungaretti”, “Fucini” e “Roncalli”, tre capisaldi della formazione cittadina che diverranno capofila di altrettanti istituti comprensivi. Nel mio ruolo di assessore – prosegue Di Martino – è mio doveroso tutelare gli interessi di Gragnano, e non la logica dei singoli orticelli”.