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Gioco online: perché gli italiani continuano a preferirlo

Sempre più digitali, sempre più connessi. I giocatori italiani non abbandonano l’online. Anzi, continuano a premiarlo ogni mese di più.


Il gioco a distanza fa ancora registrare numeri di tutto rispetto, consolidando un andamento ormai triennale: rispetto al 2019, c’è stato un grosso calo dei giochi retail più famosi, che negli anni passati facevano la parte del leone in termini di raccolta.
In molti avevano ipotizzato un volo in picchiata del gioco a distanza dopo il ritorno alla normalità post crisi pandemica, ma i fatti sembrano proprio affermare il contrario. D’altronde, in questi anni più che mai, ci siamo abituati a vivere in modo iperconnesso e le tecnologie in costante innovazione garantiscono esperienze incredibilmente immersive e realistiche, oltre che opportunità di socializzazione che si dimostrano anche superiori a quelle possibili nel mondo reale.
Non è un caso che gli operatori ADM più premiati dagli utenti siano quelli che offrono i giochi live, nuova frontiera di intrattenimento che permette interazioni in tempo reale con persone in carne e ossa. Sotto questo profilo,  una delle offerte più complete è quella di 888, che infatti che lo scorso mese ha registrato un incremento dell’1%: tradotto in valuta corrente, parliamo di 1.6 milioni di euro, no

n poco per una crescita mensile.
Da considerare poi un altro grande punto di forza delle piattaforme online, cioè l’assenza di limitazioni sia territoriali sia temporali.  Con le restrizioni attuate nel periodo pandemico e la conseguente migrazione di utenti da retail a online, sono in molti ad aver sperimentato questa maggiore libertà di gioco, alla quale è quindi più facile che ricorrano tutt’oggi, laddove il retail ancora non riesca a soddisfare le loro esigenze. Ci riferiamo ai vincoli imposti ai punti retail in termini di orari prefissati. Un dibattito che dura anni nel settore del gioco fisico e che ha visto susseguirsi numerosi ricorsi di esercenti anche nella nostra Regione, l’ultimo dei quali di pochissimo tempo fa. Anche stavolta il TAR non ha ritenuto di accogliere l’istanza del rivenditore, convalidando la validità dei limiti orari imposti.
La soluzione per un’offerta equilibrata e una normativa omogenea potrebbe risiedere fra le righe della riforma del gioco pubblico, ultimata dal MEF proprio in concomitanza della crisi di governo che ha portato alle elezioni anticipate, e dunque mai sottoposta al Consiglio dei ministri.
L’unico modo per scoprirlo è aspettare i primi passi del nuovo esecutivo in questo campo.


lunedì 17 ottobre 2022 - 06:55 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

 



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