La peggiore Juve Stabia di questo campionato crolla a Frosinone. Una doppietta di Kvernadze ed un gol di Calvani mettono agli atti la quarta sconfitta stagionale in trasferta certificando le difficoltà gialloblù lontano da casa. Una differenza di rendimento che rappresenta un interrogativo anche mister Ignazio Abate. «Ci chiediamo anche noi cosa ci accada – ammette l’allenatore delle vespe –, cert’è che occorre capire in fretta che per salvarsi in questa categoria occorre altro sia dal punto di vista dell’energia che della tensione. Dobbiamo tornare umili ponendo il noi dinanzi all’io, probabilmente dovrò ribadire a qualcuno questo concetto. In questa partita abbiamo fatto le cose senza la ferocia di chi ci crede fino in fondo. A conti fatti nel primo tempo abbiamo sofferto solo nella seconda parte non concedendo molte occasioni ad una squadra davvero forte, nella ripresa siamo partiti bene per poi crollare dopo il gol del 2-0. Dispiace soprattutto per la dinamica del raddoppio, un club che vuole salvarsi non può subire una rete cos
ì su palla inattiva. Non cerchiamo alibi, anche se l’assenza di Gabrielloni, fermatosi ieri, ha influito per un reparto già reso corto dall’infortunio di Burnete. A livello di uomini ho preferito schierare Pierobon per fargli ritrovare il ritmo partita, Leone d’altronde aveva bisogno di rifiatare dopo tanti match giocati». Il trainer gialloblù è consapevole di avere diversi aspetti su cui dover lavorare. «Anche stavolta ci siamo sciolti quando siamo andati in doppio svantaggio, nel finale il risultato sarebbe potuto essere anche più largo. Vorrà dire che dovrò intervenire per far capire a qualcuno cosa vuol dire mettere la rabbia in campo. Rendo merito al Frosinone per la gara disputata, sono convinto che si giocherà la promozione fino in fondo alla luce della proposta di gioco moderna e della qualità degli esterni d’attacco di ben altra categoria. Mister Alvini merita davvero i complimenti. Ora testa all’Empoli, sabato ci attende un nuovo test importante». La Juve Stabia guarda già avanti.