Terza Pagina

''Fra Modestino, la morte per la gloria''


Il tempo della vita terrena di Fra Modestino è STATO spento.
Fra Modestino (alias FUCCI Damiano), compaesano di Padre Pio, nato a Pietrelcina il giorno 17 aprile 1917, volle seguire le orme del Santo, e con la preghiera a Dio si propose di essere ultimo al servizio degli ultimi.
FUCCI Damiano, sollecitato dai suoi genitori,  nell'anno 1940, si recò a San Giovanni Rotondo, incontrò Padre Pio e gli disse di essere figlio di Anna, sua amica d'infanzia.
Padre Pio gli pose la sua mano sulla fronte, con il pollice lo segnò con il segno della croce. Damiano sentì delle vibrazioni dentro di sé e dopo un breve attimo di mancamento chiese al Padre cosa poteva fare per diventare frate.
Padre Pio consentì a Damiano di essere ospite del Convento di Santa Maria delle Grazie ove studiava e serviva la comunità religiosa.
Frà Modestino indossò il saio il 14 marzo 1946, con l'incarico di frate questuante, incaricato di bussare di porta in porta per chiedere elemosine ed offerte per i frati Cappuccini e bisognosi nelle regioni Puglia e Campania.
Padre Pio era la sua vita, ovvero la sua guida spirituale, il suo confessore e il suo maestro. "Io ti starò sempre vicino" "Lo sguardo di San Francesco sarà sempre sopra di te".
Padre Pio, per la ricorrenza dei 50 anni della manifestazione delle stigmate, del 20 settembre 1968, fece pervenire a Frà Modestino, che si trovava a Isernia, nel Molise, la richiesta di raggiungerlo a San Giovanni Rotondo: "Vieni subito in convento ho qualcosa di importante per te".
Frà Modestino, ricevuta la richiesta, chiese ed ottenne l'autorizzazione dal superiore di recarsi a San Giovanni Rotondo. Ivi giunto, vide Padre Pio stanco e sofferente nel mentre celebrava la Messa, per i cinquant'anni della comparsa delle sue stigmate.
 
 
Terminata la celebrazione, incontrò il Padre, nella sua cella n. 1 e si abbracciarono.
Padre Pio era commosso, piangeva e gli diede la coroncina che aveva in mano dicendo: "Ecco ti affido il Santo Rosario, diffondilo. Io me ne sto andando da questo mondo ma tu dovrai continuare la mia missione. E ricordati: qualsiasi cosa mi chiederai, io ti ascolterò".
Dal giorno del transito di Padre Pio al cielo, in anima e corpo,  che avvenne alle ore 2.30, del 23 settembre 1968, Fra Modestino aveva sulla spalla destra la ferita che ebbe Padre Pio, similmente a  Gesù, per il trasporto della "croce" sul calvario.
Fra Modestino, il 17 gennaio 1969, venne trasferito a San Giovanni Rotondo e nominato guardiano del convento, divenne per tutti il discepolo del Santo, il custode della sua spiritualità, che rimetteva a   Padre Pio ogni richiesta dei fedeli.
"Padre Pio vuole servirsi di me per aiutare le persone che hanno bisogno di lui".
La sua missione di "intermediario" tra il santo Padre Pio e i fedeli diventò, con il trascorrere del tempo, una manifestazione divina e i superiori gli assegnarono una stanza e un collaboratore che lo assistesse per ricevere i fedeli.
Fra Modestino esercitava l'apostolato con la preghiera, divenendo per i fedeli di tutto il mondo continuatore dell'opera di Padre Pio, quale mediatore tra terra e cielo.
Fra Modestino, iniziava la giornata con l'incontro con l'Assemblea dei Santi, con Gesù, la Nostra Madre Celeste, Padre Pio, San Francesco d'Assisi, Santa Caterina da Siena (la dolce sposa di Gesù), ai quali rimetteva le suppliche dei fedeli e alle 8.30, il collaboratore Giuseppe, apriva la porta al primo di centinaia di fedeli, in attesa dell'incontro da ore, per chiedergli un consiglio o una preghiera speciale: li ascoltava in silenzio, li consolava e, al termine del colloquio, li benediceva poggiando sulla loro fronte il piccolo crocefisso appartenuto a  Padre Pio che portava sempre al collo, e concludeva l'incontro pronunciando la seguente frase:
"Io testimone del Padre, ti benedico nel nome di Padre Pio".
"Le persone vengono a confidarmi le loro pene e i loro problemi. Per me è una missione ascoltarli, poi riferisco loro quello che mi suggerisce Padre Pio. Non so che cosa dico alle persone. Quando parlo, è lui che mi detta le risposte e credo che siano quelle giuste perché la gente si commuove, piange, va a confessarsi e spesso cambia vita. Ma il merito non è mio. Il merito è soltanto del nostro Padre Pio".
Frà Modestino, dal 1969 all'anno 2007, ogni sera alle 21,00, nella Cripta della Basilica di Santa Maria delle Grazie, unitamente ai fedeli, recitava il rosario davanti alla tomba di Padre Pio, ove aleggiava il profumo della santità.
Fra Modestino, nell'anno 2007, venuto a conoscenza della volontà del Ministro Provinciale  pro tempore, nonché del Monsignore Domenico D'AMBROSIO, di riesumare le spoglie mortali di Padre Pio e di traslarle nel nuovo tempio, manifestò il suo dissenso.
 
 
Fra Modestino, in data 27 ottobre 2007, sottoscriveva dichiarazione, che consegnò in originale al suo medico personale e copia all'amico Pasquale MANGIACOTTI, del seguente letterale tenore : "Io fra Modestino da Pietrelcina il mio desiderio che dopo la mia morte voglio essere seppellito al cimitero di San Giovanni Rotondo."
Fra Modestino a segui

to della riesumazione, a causa del suo dissenso all'operato dei superiori del Convento, venne internato nell'infermeria, per le ritenute infermità,  non potendo più né ricevere , né incontrare amici e fedeli.
Egli era tenuto alla più rigorosa osservanza del voto di obbedienza, nel più assoluto silenzio, nella totale sottomissione.
Gli venne negato il sostegno, aveva continuamente sbandamenti e vertigini, cadeva  sul pavimento in bagno, ove giacente, in alcune occasioni per ore, cadeva altre volte, con perdita di sangue dalla bocca e dal naso, aveva ferite nel corpo, "aiutatemi, aiutatemi", ma era vietato a chiunque dargli sostegno e conforto.
L'isolamento di fra Modestino, mediante la  vigilanza e il controllo dei suoi movimenti, serviva a mettere una pietra sui fatti straordinari  che la gente gli attribuiva.
Infatti, il giorno della celebrazione del suo funerale, parteciparono poche centinaia di persone alle esequie.
Fra Modestino, sottoposto a continue sopraffazioni, negatrici dei sentimenti cristiani di carità, in quanto circondato da sacrileghi, simoniaci, ostentatamente ribelli a Dio, immersi nella concupiscenza carnale, è stato condotto alla morte.
Fra Modestino, il giorno 13 agosto 2011, ricoverato presso il reparto medicina 2, della Casa Sollievo della Sofferenza, riceveva la visita di CARRIERA Antonio, vice Sindaco del Comune di San Giovanni Rotondo, di FINI Michele, di CRISETTI Bruno, di MANGIACOTTI Pasquale ed di altre persone, ai quali manifestava la sua volontà di voler fare attendere ancora il Paradiso e che alla sua morte voleva essere tumulato in San Giovanni Rotondo, vicino al suo Padre Spirituale Padre Pio.
Le persone citate, nel mentre uscivano dalla stanza del degente, incontravano il Ministro Provinciale Frate Francesco Daniele COLACELLI e lo rendevano edotto della volontà di fra Modestino.
Frate Francesco Daniele COLACELLI disponeva il trasferimento del degente fra Modestino dal reparto di medicina 2 in quello di rianimazione 1, al fine di impedire altre visite.
Nella mattinata del 14 agosto 2011, il Sindaco di San Giovanni Rotondo faceva pervenire  alla Curia provinciale dei Frati Minori Cappuccini, lettera con la quale suggeriva "di raccordare i nostri interventi affinchè in modo coeso le nostre comunità affrontino le circostanze nel rispetto delle attese della nostra città".
Il vice Sindaco del Comune di San Giovanni Rotondo CARRIERA Antonio, il mattino del 14 agosto 2011, pubblicava lettera con la quale rendeva noto la volontà di fra Modestino, che alla sua morte voleva essere tumulato in San Giovanni Rotondo, vicino al suo Padre Spirituale Padre Pio.
 
Alle ore 17.00, del giorno 14 agosto 2011, veniva data notizia dell'avvenuto decesso di Fra Modestino.
A cosa è dovuta la morte di Fra Modestino, tenuto conto che il giorno precedente era gioviale con le persone incontrate  e non manifestava alcun segno di pericolo di vita?
Sarebbe opportuno e necessario che la Magistratura di Foggia accerti la causa del decesso!
Lo scrivente, quale presidente dell'Associazione pro Padre Pio - l'uomo della sofferenza, alle ore 18.38 dava comunicazione al Sindaco dell'avvenuto decesso di Fra Modestino e lo rendeva edotto della volontà del medesimo di voler essere tumulato in San Giovanni Rotondo, vicino al padre spirituale Padre Pio, così come manifestato alle persone presenti il 13 agosto 2011 nella stanza dell'Ospedale.
Per tale causa, chiedeva al Sindaco di non concedere il visto al trasferimento del deceduto a Pietrelcina, così come da intese intercorse tra il Ministro Provinciale dei frati Cappuccini e i parenti del defunto, per predisporre le condizioni necessarie, per il futuro, a mezzo del sostegno dei politici e con ricche offerte del vile denaro (che ha la virtù di corrompere l'animo degli uomini senza Dio), al fine di ottenere dal Vaticano la beatificazione di  Fra Modestino (al quale verrebbero attribuiti eventi straordinari che solo Dio può concedere), per offrire al mondo il Santo a Pietrelcina.
L'Associazione Pro Padre Pio, l'Uomo della Sofferenza chiedeva al Ministro Provinciale dei frati Cappuccini, Frate Francesco Daniele COLACELLI di conformarsi alla volontà del deceduto disponendo la tumulazione delle spoglie mortali nel cimitero cittadino di San Giovanni Rotondo.
Il Sindaco, nella mattinata del 16 agosto 2011, contattato dall' Avvocato Francesco TRAVERSI, dichiarava che non aveva alcuna rilevanza quanto richiesto da Fra Modestino e che la visita del vice sindaco era da ritenersi privata.
Il giorno 16 agosto 2011, alle ore 16.30, veniva concelebrato il rito funebre, nel nuovo tempio, per la gloria di mammonà e autorizzato il trasferimento della salma di Fra Modestino a Pietrelcina, ove il 17 agosto 2011, veniva tumulato nel cimitero locale.
L'Associazione Pro Padre Pio - L'Uomo della Sofferenza, non ha oro e argento da offrire, in preghiera pone supplica al Vescovo Mons. Michele CASTORO, pastore della diocesi di Manfredonia -  San Giovanni Rotondo - Vieste, di richiedere al Santo Padre BENEDETTO XVI di dichiarare " SANTO SUBITO" fra MODESTINO, per offrire al mondo il Santo a Pietrelcina.
"Io...testimone del padre, ti benedico nel nome di Padre Pio.."
La prossima ....... da rimuovere, in quanto causa di turbativa all'operato dei perversi, sarà frate M. P.?


giovedì 1 settembre 2011 - 0.00 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

 



Gli ultimi articoli di Terza Pagina