Dopo le dichiarioni di Cesarano, che attraverso le pagine di resport si auspicava che l'operato di Feola per portare avanti la trattative di cessione delle quote della Juve Stabia ai nuovi soci non fosse dettato dalla sola volontà dell'avvocato di farsi pubblicità, è lo stesso Marcello Feola a replicare prontamente respingendo al mittente le accuse.
Queste le sue parole: "Ho letto oggi 1° febbraio 2008 (ore 12.30) sul sito “Resport” una dichiarazione del Sig. Michele Cesarano così sintetizzata: “Speriamo che Feola non si sia fatto pubblicità”.
È proprio il caso di evocare il vecchio adagio “non c’è mai limite al peggio”!!
A questo punto, benché non rientri nel mio stile, risulta necessario rivendicare ruoli, faticosamente conquistati nel corso di anni di sacrifici, che non possono essere offuscati dall’accostamento con persone distanti anni luce per statura umana e culturale.
La titolarità, quale docente di ruolo, della Cattedra di Diritto Pubblico Comparato presso l’Università degli Studi di Salerno (Facoltà di Scienze Politiche), la mia attività di Avvocato Cassazionista, le ulteriori molteplici attività svolte (consulente Commissione Statuto Regione Campania, componente presso il Ministero dell’Ambiente della Commissione per la redazione del T.U. in materia ambientale, consulente e docente del Formez, ecc.), per non dire delle decine di pubblicazioni su riviste di diffusione nazionale, evidenziano che non ho certo bisogno di pubblicità, per di più attraverso il mondo del calcio ovvero una trattativa con Cesarano.
Il mio avvicinamento alla Juve Stabia è avvenuto su pressante richiesta proprio di Cesarano, il quale mi ha costantemente sollecitato affinché gli presentassi qualche imprenditore disponibile a sostenere le sorti della suddetta squadra di calcio.
Senonché, alla luce delle difficoltà insorte nella gestione societaria, ancora una volta – forzando il mio istinto (che mi spingeva ad occuparmi a tempo pieno della mia attività di avvocato e docente universitario) – ho inteso, per rispetto del popolo e dei tifosi stabiesi, dei quali ho potuto apprezzare doti umane non comuni, adoperarmi per individua
re una soluzione che potesse dare serenità all’ambiente.
Senonché, quando sembrava tutto risolto sia sul piano societario (pagamento delle somme dovute all’erario, accettazione della proposta formulata) che tecnico (acquisto dei giocatori necessari per una rosa altamente competitiva), il Giamburrasca di turno ancora una volta non ha trovato meglio da fare che sollevare inutili polveroni, buoni solo ad alimentare confusione ed a generare ansia e conflittualità.
Ciò fino a rivoltarsi contro di me, rivolgendomi accuse fuori luogo.
Ma tant’è!!! La gratitudine è il sentimento del giorno prima!!!
Ricordo infine a Cesarano che la sua accettazione “mediatica” della proposta formulata da me e dagli amici Gregorio e De Rosa è solo di 2 giorni orsono e che – allo stato – è possibile solo formalizzare una scrittura privata di cessione delle azioni, atteso che buona parte di esse (n. 6.000, corrispondenti al 50% del pacchetto azionario) sono al momento inalienabili, per cause – in verità – estranee alla volontà del Cesarano.
Sicché prima di poter addivenire alla stipula dell’atto pubblico di cessione delle azioni occorrono dei tempi tecnici, si spera brevi, per “liberare” dette azioni. Frattanto, è solo possibile stipulare una scrittura privata di impegno alla cessione.
Si tranquillizzi, quindi, il Sig. Cesarano: la proposta è sempre valida!
Nota conclusiva: sarebbe opportuno, per arrivare tranquillamente alla conclusione del passaggio delle quote azionarie, che il Cesarano eviti inutili boutade, come quella presente ancora oggi su Resport (“Se lo Stabia perde a Pescara mando via Capuano e Pezzini”), poco rispettosa, per il tenore della dichiarazione (formulata – si badi – in prima persona), di chi – appena due giorni orsono - ha concorso, con ulteriori versamenti aggiuntivi a quelli precedenti, ad evitare che la Juve Stabia S.p.A. potesse incorrere in una penalizzazione.
Ma si sa - parafrasando una frase nota e già riferita - che, forse, anche i “soci” sono quelli del “giorno prima” (dei versamenti), mentre già il giorno dopo ci si dimentica di loro e ci si esprime in prima persona.
Marcello Feola"