Il 20 maggio si è finalmente tenuta la riunione, più volte rinviata, tra i dirigenti del Personale del Trasporto e dell'Infrastruttura dell'E.A.V. ed i rappresentanti sindacali OR.S.A. All'ordine del giorno il futuro dell'azienda e dei lavoratori, con particolar riguardo ad alcuni temi toccati anche dagli altri sindacati, come la copertura dell'organico dei Capitreno, l'incremento del personale di guardiania diurna non armata e il miglioramento del servizio di controlleria.
La riunione non ha purtroppo dato i frutti sperati dai sindacati, tanto che il sindacato ha pubblicamente ammesso tutte le sue perplessità riguardo l'esistenza di un vero e tangibile piano industriale e di rilancio dell'azienda.
A rendere il quadro ancor meno chiaro anche le opposte dichiarazioni dell'assessore Vetrella, che dice di aver pagato, in netto contrasto con quanto afferma Polese, che ribatte di non aver denaro in cassa. Questo si somma al vuoto di potere decisionale che si è creato al vertice della società: "Chi comanda? Polese o il commissario ad acta
Voci?" "La nuova società è una fusione di tre aziende di trasporti più di una del terziario, ma il modus operandi non sembra essere cambiato, si continua sulla strafa che ha portato allo sfascio delle aziende", è l'accusa del sindacato, che assicura "Noi non avalleremo questa strategia suicida!". Ciò che preme all'OR.S.A. e ai suoi iscritti è sapere quale sia il futuro dell'azienda: "Noi gli facciamo una semplice domanda: volete far fallire l'EAV al fine di mettere il TPL in mano, forse sarebbe meglio dire in bocca, ai privati, oppure volete lasciarla in mano pubblica?" La questione ormai non è più solo aziendale ma coinvolge anche e sopratutto la politica, per questo motivo l'OR.S.A. chiede un'unita da parte di tutte le formazioni sindacali per "formare un tavolo unico che faccia pressione sul presidente Caldoro per porre una soluzione al sottofinanziamento del TPL, perché, almeno una volta nella vita, si possa dimostrare un minimo di comunità d'intenti." E intanto, mentre si parla di rilanciare l'azienda, in cassa mancano i soldi per gli stipendi dei lavoratori.