Doveva essere una vacanza per chiudere il 2024 tra le spiagge paradisiache e la barriera corallina di Marsa Alam, sul Mar Rosso. In un attimo, si è trasformata in una tragedia per l'attacco di uno squalo che ha spezzato la vita di Gianluca Di Gioia, 48enne romano residente in Francia, e ha ferito in modo non grave Peppino Fappani, 69enne della provincia di Cremona, intervenuto per soccorrere il connazionale.
I due italiani sono stati attaccati la mattina di domenica "in acque profonde al di fuori della zona di balneazione", ha riferito il ministero dell'Ambiente egiziano che nel dare la notizia non aveva specificato la nazionalità dei due turisti, emersa in seguito. Nessun dettaglio invece sulla dinamica della tragedia, sulla quale la procura di Qusair, in Egitto, ha aperto un'inchiesta per chiarire le circostanze e alla quale lavorerà anche una commissione urgente formata dal ministero dell'Ambiente, per il coordinamento e la cooperazione con il governatorato de
l Mar Rosso e gli altri enti competenti.
Nel frattempo, il tratto di mare dove è avvenuta la disgrazia resterà chiuso alla balneazione per due giorni, a partire da lunedì. Dopo l'attacco, il corpo di Gianluca Di Gioia è stato trasportato all'ospedale di Port Ghalib insieme a Fappani.
L'Ambasciata d'Italia al Cairo ha fatto sapere che sta prestando assistenza consolare sia alla famiglia del 48enne deceduto sia al connazionale ferito.
A chiarire la dinamica dell'incidnete è stata questa mattina la figlia di Fappani intervenuta questa mattina in diretta su RTL 102.5. «Mio padre non conosceva Di Gioia. E' appassionato di snorkeling e anche ieri mattina stava nuotando quando ha sentito qualcuno gridare aiuto, pensava ad un malore e si è quindi avvicinato per prestare soccorso quando è stato attaccato anche lui dallo squalo. Ora sta meglio, gli sono state saturate le ferite ed oggi pomeriggio dovrebbe essere dimesso».