Resa nota la relazione tecnica sul monitoraggio ambientale della discarica Sari conferito dal Comune di Boscoreale al dott. Michele Moscariello.
E' stata resa nota la relazione tecnica sul monitoraggio ambientale della discarica Sari, incarico conferito dal Comune di Boscoreale al dott. Michele Moscariello.
Dalla documentazione emerge che "i controlli tecnici mirati ad individuare l'impatto della discarica Sari sull'ambiente, seppur pianificati dalla Protezione Civile con i tecnici dei Comuni interessati, con l'Arpac, l'Ispra e la Seconda Università di Napoli, non sono stati realizzati". Tuttavia, si legge nella relazione, " i controlli effettuati dall'Arpac sulla matrice acqua, nel periodo in esame, limitatamente ai piezometri ubicati nella discarica, evidenziano il superamento delle CSC relativi ad alcuni metalli ed ai Fluoruri". Inoltre, "l'autorizzazione rilasciata al gestore della discarica dal Ministero dell'Agricoltura non contiene nessuna deroga relativa ai parametri caratteristici della falda acquifera sottostante" pertanto, conclude Moscariello "il superamento delle concentrazioni limite per alcuni parametri, registrato sui piezometri non può che essere ricon
ducibile alla discarica Sari".
Pareri opposti dal Professor Giovan Battista de' Medici- tecnico nominato dal Comune di Terzigno- e dal Professor Pietro Bruno - tecnico nominato dall'ASIA, che attribuiscono l'inquinamento della falda acquifera, stante la relazione tecnica di Moscariello, a fattori esterni la discarica Sari.
Sulle conclusioni di Moscariello si è espresso Francesco Paolo Oreste, consigliere comunale di Boscoreale del PD, da sempre in prima linea nella lotta alla Cava Sari: "Le conclusioni della relazione sono chiarissime e allarmanti: monitoraggio inesistente, parametri sforanti, normative e leggi disattese. A mio avviso le incoerenze e le incongruenze sottolineate dal dr. Moscariello configurano delle chiarissime omissioni sulle quali è necessario è urgente che la giustizia faccia luce e accerti responsabilità. La Sari, come abbiamo sempre detto, è un sito inquinante, che insiste, ingiustamente, su una terra già violata e stuprata. Per questo va immediatamente chiusa".