Nuovi dubbi avvolgono i lavori di restyling della villa comunale. Il dislivello tra la quota di calpestio della villa e l'arenile non sembra infatti coincidere con le misure indicate nel progetto, che imponevano una quota di 1,60 metri tra la pavimentazione e la sabbia. Gli effetti di questa anomalia si rivelano soprattutto nella realizzazione dell'anfiteatro, che dovrebbe prevedere ben tre sedute nell'insenatura in prossimità della banchina di Zi' Catiello, sul tratto di arenile antistante alla Cassa Armonica. Dal confronto tra i rendering e l'attuale conformazione dell'anfiteatro, non a caso, emergono sostanziali divergenze che rischiano di minare la finalità stessa del progetto. Le tre sedute sembrano infatti già ridotte a due, di cui una sopraelevata rispetto alla quota di calpestio della villa comunale, dato che le spalliere dei sedili, da collocare a breve, potrebbero creare l'effetto di una barriera, una sorta di muretto sopra il livello della pavimentazione, con conseguenze nefaste per l'estetica ed evidenti rischi per l'incolumità dei pedoni. La corsa contro il tempo, intant
o, prosegue a ritmi serrati con l'intento di riconsegnare alla città entro fine marzo il tratto compreso tra l'Hotel Miramare e la Cassa Armonica, condizione necessaria per ricevere la proroga dalla Regione Campania e poter completare il versante su via Mazzini prima dell'estate. Ma dalla recente Commissione Urbanistica sono emerse perplessità anche in merito all'opportunità di completare il primo tratto entro le scadenze stabilite. Non è chiaro se siano stati effettuati gli ordini per gli arredi urbani (panchine, fontane, piante per le aiuole), né se le ringhiere siano state riverniciate e modificate in ottemperanza alle nuove regole per l'altezza rispetto al livello della pavimentazione. Fra un mese, in ogni caso, tutti i nodi verranno al pettine e stavolta non ci saranno altre chances per rimediare ad una serie interminabile di errori, a partire dalla passata gestione amministrativa, che hanno trasformato il restyling della villa in un autentico calvario.