Nelle scorse settimane, il Comune di Castellammare di Stabia ha inserito nel bilancio di previsione 2009 la possibilità, per quei cittadini che acquistarono negli anni '80 un appartamento in edifici costruiti da cooperative edilizie, di diventare "pieno proprietario" degli immobili già posseduti in "proprietà di superficie" a condizioni di favore. In seguito a questa decisione, è stata inviata ai proprietari di tali appartamenti (i parchi interessati sono : Giovanni XXIII, Il Nuovo tetto, Il Tetto,Parco Azzurro,Parco dei Fiori,S.Agostino e Spartaco) una comunicazione in cui veniva loro offerta l'opportunità, fin da subito, di divenire effettivo proprietario del proprio appartamento prima della scadenza della convenzione dei 99 anni. Per chi non aderisce a tale opportunità, nulla cambia. La predetta comunicazione aveva, però, generato apprensione nei cittadini interessati, anche perché non fu subito chiara la possibilità di non aderire. Una seconda comunicazione, invece, ha chiarito la vicenda e rasserenato gli animi.
Ma ora, l'attenzione dei proprietari si è spostata sull'importo richiesto dal Comune per trasformate il diritto di superficie in diritto di piena proprietà ritenuto eccessivo. A scendere in campo è stata l'Unione Nazionale dei Consumatori, sede di Castellammare di Stabia, che ha inviato una lettera al Sindaco Vozza in cui "si chiede formalmente di conoscere per iscritto le modalità dei calcoli effettuati dall'Ufficio tecnico, il ca
lcolo della rivalutazione monetaria e la ripartizione millesimale tra i soci. In particolare, si chiede se sia stato rispettato l'ultimo capoverso del comma 48 dell'art. 31 legge 448/98" il quale stabilisce che il corrispettivo delle aree cedute in proprietà deve essere determinato dal comune, su parere del proprio ufficio tecnico, in misura pari al 60 per cento di quello determinato ai sensi della legge sugli espropri.
Ad esprimersi in merito al presunto errore di calcolo degli importi richiesti, è stato anche il Presidente del Cdl stabiese Antonio Sicignano. "I Valori - spiega Sicignano - che in bilancio prevedono un ammontare di 13.031.763,31, sono stati calcolati palesemente in violazione della legge. Basti pensare che il Comune di Macerata e quello di Modena hanno valutato tale diritto in 3.000 euro per ogni appartamento, mentre l'azienda A.C.E.R.(Azienda casa Emilia Romagna) per il Comune di Ferrara non è andata oltre 5.681,00 per appartamento. Nella città delle acque il costo per riscattare il diritto di superficie arriva addirittura oltre i 25.000 euro per appartamento. Basta pensare - conclude il presidente del Cdl stabiese - che l'area di tutta la cooperativa Parco dei Fiori è stata stimata in 362,714 euro al mq. e cosa ancora più sconcertante è che il Comune di Castellammare di Stabia,quando effettua un esproprio vedi quello delle aree nord per costruire case popolari paga il terreno a 78,75 al mq , mentre quando deve vendere il diritto di superficie chiede 362,714 al mq (cfr. caso cooperativa parco dei Fiori)».