Il turismo nell’area stabiese continua a vivere un periodo di profonda crisi, con un calo delle prenotazioni che si attesta su un preoccupante -25% nel 2025, dopo il -30% registrato nel 2024. La situazione si fa sempre più difficile, con analisi che rivelano un trend negativo costante sin dall’inizio dell’anno.
Se lo scorso anno l’attenzione era stata puntata sull’aumento delle strutture ricettive nell’intera Penisola Sorrentina, oggi i motivi sono ben diversi. Molti operatori del settore attribuiscono il calo alle elevate tariffe dei voli aerei e ai costi dei servizi, che hanno reso Castellammare di Stabia meno accessibile per i turisti. Mentre nel 2022 e nel 2023 il settore dell’ospitalità aveva registrato numeri da record, ora si trova ad affrontare una crisi senza precedenti.
Di fronte a questa situazione, molti gestori di strutture ricettive stanno adottando misure alternative. Sfruttando la flessione della domanda turistica, alcuni hanno deciso di affittare i propri appartamenti a lungo termine. Tra i principali affittuari ci sono i dipendenti di ditte esterne di Fincantieri, che hanno siglato contratti per l’allestimento di navi e hanno affittato numerosi appartamenti nel centro antico e nelle zone limitrofe al cantiere. Operai provenienti da Romania, Bulgaria, Lettonia, Estonia e Bangladesh si sono insediati in città, contribuendo a sostenere temporaneamente il mercato immobiliare.
La forte richiesta di affitto da parte di giovani coppie e piccole famiglie - che scelgono di affittare appartamenti per avviare la loro nuova vita insieme o temporaneamente duran
te ristrutturazioni domestiche - è un altro fattore che ha spinto i proprietari ad aprire a questo mercato a discapito della locazione turistica. Anche gli appartamenti adibiti a B&B sono stati messi sul mercato, con alcuni che vengono riconvertiti in affitti uso foresteria.
Tuttavia, queste scelte non sono prive di complicazioni. A influenzare le decisioni degli host sono anche le nuove normative più rigorose che richiedono standard di sicurezza elevati per le strutture ricettive. Queste includono l'obbligo di dotarsi di Certificato di Idoneità Nazionale (CIN), installare rilevatori di fumo e monossido, estintori, e rispettare meticolosamente le norme di agibilità e ospitalità, che stabiliscono limiti sui metri quadrati per persona.
A rendere la situazione ancora più critica è l’annuncio di un forte aumento della tassa di soggiorno da parte del comune di Castellammare di Stabia, in un contesto in cui i servizi turistici restano insufficienti e non adeguati a una città che aspira a una maggiore attrattività turistica. A questo scenario si aggiunge la triste perdita della Funivia del Faito, che ha rappresentato uno dei pochi attrattori turistici per la città, accentuando ulteriormente il vuoto in termini di offerte alla clientela.
Con un futuro incerto all’orizzonte, le sfide per il turismo a Castellammare di Stabia si fanno sempre più difficili. Gli operatori del settore chiedono una riflessione profonda sulle politiche turistiche locali, per trovare soluzioni che possano invertire la rotta e riportare il settore sulla strada della ripresa.