Scarcerato a luglio 2014, è tornato in carcere dopo circa un anno perché ancora pericoloso a livello sociale. Si tratta di Antonio De Luca, 71enne stabiese affiliato al clan camorristico dei D'Alessandro e ritenuto dagli inquirenti e dall'autorità giudiziaria ai vertici della cosca di Scanzano. L'uomo aveva scontato circa vent'anni di carcere per associazione a delinquere e a cavallo degli anni '80 e '90 era il braccio destro del defunto boss Michele D'Alessandro. Gli agenti del commissariato di Ps di
Castellammare, coordinati dal primo dirigente Pasquale De Lorenzo e dal vicequestore Daria Alfieri, hanno tradotto De Luca presso il carcere di Napoli Poggioreale dov'è ora in attesa che gli venga assegnata una casa lavoro dove verrà trasferirsi. La decisione di portare via il 71enne da Castellammare è stata presa dal giudice del Tribunale di Sorveglianza di Napoli che, anche sulla base dei trascorsi di De Luca e sulle informative dei poliziotti degli ultimi mesi, ha emesso la misura di sicurezza.