La rimozione dell'amianto nella città delle acque è ancora ben lungi dall'essere completata. Se da un lato il tratto di strada che collega via Passeggiata Archeologica alla splendida villa Arianna è stato perlopiù ripulito dalle lastre di eternit scaricate ai bordi della carreggiata, dall'altro persistono ancora costruzioni che inglobano amianto in quantità anche piuttosto copiosa con evidenti rischi per la salute dei cittadini. Attraverso i social network, infatti, un gruppo di stabiesi ha denunciato la presenza di un'ampia tettoia contenente amianto, erosa in più punti, che sovrasta un'abita
zione e domina la visuale all'interno di via Surripa, a due passi da via Regina Margherita. L'esposizione prolungata alle fibre aerodisperse di amianto è la causa principale dei mesoteliomi, neoplasie che hanno origine dal mesotelio, ossia lo strato di cellule che riveste le cavità sierose del corpo (pleura, peritoneo, pericardio). Un intervento celere di sostituzione dell'eternit con coibentati potrebbe essere la soluzione ideale. I disagi temporanei creati agli abitanti dell'edificio, infatti, passano in secondo piano rispetto alla prevenzione medica e all'evidente miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini.