Il 19 marzo scorso, bocciando la proposta di concordato, il Tribunale di Torre Annunziata di fatto dichiarò fallite le Terme di Stabia. Da allora si sono susseguite una serie di prese di posizione, sia da parte del Comune di Castellammare di Stabia, sia di Sint - la società che detiene il patrimoni immobiliare delle Terme e partecipata al 100% dall'ente stabiese - che dalla Centro Laser, l'azienda che si era aggiudicato il bando di gara per l'affidamento temporaneo delle strutture del solaro. Posizioni, apparentemente, tutte contrastanti l'una dall'altra. La questione Terme ha, inoltre, spaccato il Partito Democratico, facendo prendere le distanze a molti dirigenti dalla posizione assunta dal sindaco Nicola Cuomo.
Che le Terme sarebbe stata una nota dolente per Cuomo lo si era capito sin dalla campagna elettorale di due anni fa quando, in più occasione, il primo cittadino si scontrò con i termali che non ne condividevano le idee di rilancio. Una divergenza che, a fronte dei risultati ottenuti, si è ancor di più amplificata. Va veniamo alla situazione attuale.
A seguito del decreto di fallimento, il rischio che il Comune - e quindi Sint - debba pagare i debiti e' quasi certo. Ma con le casse vuote ed in regime di dissesto, l'unica strada percorribile è vendere le proprietà. Ed inoltre, anche la Sint ha debiti e per pagarli il sindaco pensa alla vendita dell'albergo delle terme. Ma nelle condizioni in cui si trova, sperare di ricavarne al più 4 milioni di euro, è già un miraggio. Basteranno? Ma non solo. Chi comprerebbe un albergo - per lo più da ricostruire totalmente - vicino ad uno stabilimento termale chiuso ? Ma le anomalie di questa vicenda non si fermano qui. Il dott. Massimo Sequino, che è stato Commissario Giudiziale nel procedimento concordatario, è stato nominato Curatore Fallimentare delle Terme di Stabia
. Ed ora, in questa veste, pare abbia chiesto al sindaco Cuomo ed alla stessa Sint di partecipare ad un tavolo di confronto, presente anche la Centro Laser. L'obiettivo sarebbe quello di riaprire le Terme e risolvere i problemi occupazionali dei 100 dipendenti rimasti senza lavoro, senza contare poi i 100 stagionali. E qui si evidenzia un'altra anomalia. La Centro Laser, dopo aver vinto il bando, nel dicembre dello scorso anno assunse i 100 lavoratori fissi delle terme. A seguito della bocciatura del concordato ha avviato le procedure per il loro licenziamento. Ora vorrebbe nuovamente riavere l'affidamento delle strutture e,quindi, riprendersi i 100 dipendenti. La stranezza, poi, è che in fase di concordato la Centro Laser precisò che al massivo avrebbe impiegato 50 dipendenti, oggi si parla di100. Senza contare che, per riaprire le Terme del solaro, è necessario che si completino i lavori di messa in sicurezza. Lavori che sembrano non dover finire mai, in corso ormai da oltre 6 mesi.
A questo punto non si può nascondere che il vero valore di Terme di Stabia e' il fitto della struttura, ed è chiaro che si punti ad ottenerlo. Biagio Vanacore l'ha capito ed ecco perchè ha proposto un suo piano di rilancio, ben consapevole che è proprio la Sint in questo momento ad avere il coltello dalla parte del manico. Il suo piano, seppur non completamente noto, ha registrato il favore del coordinamento del Partito Democratico che ha chiesto al sindaco di renderlo operativo. E qui sono sorti altri contrasti.
E allora? Come finirà? Domande che in molti si pongono, ma alle quali in questo momento è difficile dare una risposta. Quello che si può facilmente capire, però, è che se pur fallite le Terme, il termalismo a Castellammare può, anzi deve, riprendere. Possibilmente alla luce del sole, senza ombre o accordi presi in segrete stanze.