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Castellammare - Terme di Stabia, la Sint mette in vendita l'area non edificata alle spalle dell'albergo

Prosegue il piano di dismissione dei beni ritenuti non strategici dopo la vendita dei primi quattro cespiti che ha fruttato poco più di un milione di euro. Il prezzo a base d'asta è di 170mila euro con aumento non inferiore a 5mila euro o suoi multipli.

di Mauro De Riso


Altro giro, altra corsa. Il piano di dismissione dei beni non strategici della Sint, società che detiene il patrimonio immobiliare delle Nuove Terme, prosegue incessante e, dopo la vendita dei primi quattro cespiti e il bando deserto per la cabina elettrica, all'asta stavolta finisce l'area non edificata retrostante l'Hotel delle Terme.

L'area si estende su circa 3200 mq, è perlopiù incolta e termina con un pendio caratterizzato dalla presenza di alcune essenze erboree, sviluppatesi naturalmente. Una sua porzione è adibita ad area di servizio dell'Hotel Europa con contratto sottoscritto in data 10 aprile 2011 e scadenza aprile 2020, rinnovabile per altri nove anni.

Il prezzo a base d'asta è di 170mila euro e la stima è stata effettuata in virtù della perizia tecnica a firma dell'ing. Giuseppe Solimeo, iscritto all'albo degli ingegneri di Napoli e Provincia. L'aumento offerto, come di consueto, non potrà essere inferiore a 5mila euro o suoi multipli sul prezzo a ba

se d'asta e le offerte dovranno essere presentate entro le ore 12.00 del 24 luglio 2017 alla Sint spa presso il Comune di Castellammare di Stabia.

Sarà poi una Commissione di tre membri, nominata dall'amministratore unico Biagio Vanacore, a valutare le offerte presentate per l'eventuale aggiudicazione provvisoria. L'alienazione dei beni ritenuti non strategici per ora ha fruttato poco più di un milione di euro attraverso la vendita di quattro aree, una cifra importante ma ancora inadeguata a far fronte all'imponente mole debitoria da circa 5 milioni di euro che grava sulla Sint, la cui parziale riduzione, al netto del buon esito della rottamazione delle cartelle di Equitalia, dipenderà anche dalla ridiscussione dei mutui con le banche.

L'obiettivo consiste nel rientrare nei parametri della riforma Madia per evitare la liquidazione della partecipata comunale, ma a conti fatti, se non saranno applicate deroghe, salvare la Sint, e con essa il suo patrimonio immobiliare, appare impresa davvero ardua.


giovedì 29 giugno 2017 - 09:14 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

 



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