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Castellammare - Tempo di riflessione nel centrosinistra: Vicinanza apre al confronto e non arretra

Approvato il bilancio senza tensioni. Il sindaco prende atto delle richieste del Pd e avvia una nuova stagione di dialogo, rivendicando continuità e stabilità.

di Alessio Esposito


La seduta di consiglio comunale che segna l'approvazione del bilancio di previsione rappresenta un momento di sospensione nel confronto politico tra il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Vicinanza, e le anime più critiche del Partito Democratico. Dopo settimane di attriti, il clima in aula si abbassa improvvisamente, i toni si fanno misurati e i provvedimenti più rilevanti della programmazione economica passano senza un vero dibattito. Un segnale politico chiaro, maturato lontano dai riflettori.

Il voto sul bilancio, insieme a quello sul Dup e sul piano triennale delle opere pubbliche, certifica una tregua che non equivale a una piena riconciliazione. Il Pd sceglie la strada della responsabilità istituzionale, garantendo numeri e compattezza, ma accompagna il sostegno all’amministrazione con una richiesta precisa: aprire una riflessione autentica sul futuro dell’esperienza di governo cittadino e sugli assetti politici che dovranno sostenerla.

È in questo spazio che torna a circolare l’ipotesi del cosiddetto “modello Giugliano”. Uno schema che, anche a Castellammare, potrebbe tradursi in uno scenario: dimissioni del sindaco, ritorno alle urne e costruzione di una nuova coalizione di centrosinistra, più definita e politicamente omogenea. Un’ipotesi che resta sullo sfondo. Anche perché, nella declinazione stabiese, il modello non escluderebbe affatto una nuova candidatura di Vicinanza, purché inserita in un perimetro più ristretto e governabile.

Il sindaco accetta la fase di verifica, ma i se

gnali che arrivano da Palazzo Farnese parlano di una volontà di evitare scorciatoie e non consegnare la città a nuove incertezze istituzionali. La riflessione annunciata, destinata a concludersi entro metà gennaio, viene letta come un passaggio di chiarimento politico più che come l’anticamera di un passo indietro. L’obiettivo è tenere insieme stabilità amministrativa e tenuta politica, scongiurando scenari che possano portare a nuove crisi o, peggio, a un ulteriore scioglimento del consiglio comunale dopo quello del 2022.

In questo contesto, resta isolata la posizione di Maurizio Apuzzo, consigliere di Base Popolare, che conferma una linea critica sulle scelte dell’amministrazione e si astiene sul bilancio, segnando una distanza che va oltre la tregua consumata in aula. Per il resto, la maggioranza sceglie la compattezza silenziosa, accompagnando il sindaco in una fase che si annuncia decisiva.

Vicinanza, dal canto suo, ribadisce il senso politico della sua permanenza alla guida della città e chiude il confronto con una riflessione che chiarisce la posta in gioco: «In una città dove la camorra è una presenza costante da quasi cinquant’anni, è meglio un’amministrazione che prova a tenerla fuori o tornare al voto? Io credo che la criminalità organizzata sia stata favorita negli ultimi vent’anni anche dalla debolezza della politica».

Una frase che, più di ogni altra, restituisce il significato della tregua: dialogo aperto, ma nessuna intenzione di arretrare.


martedì 23 dicembre 2025 - 09:04 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

 



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