Tassa di soggiorno? No, grazie. Il presidente degli albergatori stabiesi Pietro Irollo ha bocciato l'idea di introdurre anche a Castellammare di Stabia l'imposta generalmente applicata a carico delle persone che alloggiano nelle strutture ricettive di territori classificati come località turistica o città d'arte. «I tempi non sono maturi e la città non è pronta» ha spiegato Irollo, che d'altra parte sottolinea come la tassa di soggiorno rappresenti una tassa di scopo, i cui proventi andrebbero destinati esclusivamente ad attività a sfondo puramente turistico di concerto tra l'amministrazione comunale e le associazioni di categoria e non possono essere adoperati per ripianare evetuali buchi di bilancio. Il boom del turismo a Castellammare di Stabia, dunque, non è accompagnato da un'organizzazione tale da consentire agli ospiti di sentirsi a proprio agio nel caos che regna sovrano soprattutto nel centro cittadino.
E non è un caso che le recensioni sui siti specializzati suonino come sonore bocciature nei confronti della città, a cui viene contestato uno scarso controllo del territorio a fronte del numero notevole di perso
ne che affollano quotidianamente la villa comunale e i luoghi principali della movida stabiese. «Gli alberghi sono pieni - ha spiegato Irollo - anche perché il sold out nei luoghi di maggiore appeal come Sorrento inducono le persone a cercare alloggio nei Comuni situati nelle vicinanze. Castellammare possiede un bacino d'utenza importante e sta traendo giovamento dall'incremento del turismo in Italia, dovuto anche all'improvviso stop del mercato turistico nel Nord Africa e nel Medio Oriente in ragione dell'instabilità politica di quei territori. Abbiamo una grande occasione, ma rischiamo di gettarla alle ortiche».
In questo solco si innesta anche il no alla tassa di soggiorno, che andrebbe accompagnata da una programmazione attualmente assente sul territorio per le attrattive turistiche. A creare ulteriori difficoltà è il dissesto finanziario, che impone tariffe ai massimi consentiti per l'eventuale tassa di soggiorno, che andrebbe a lambire la soglia dei 5 euro a notte per gli alberghi a 5 stelle, un autentico salasso che non si addice ad un territorio che ha ancora molti passi avanti da compiere per entrare in un'effettiva dimensione turistica.